Riforma Enti locali della Sardegna: da Giunta e Pd necessario più coraggio

Riforma Enti locali della Sardegna: da Giunta e Pd necessario più coraggio

Le linee guida sulla riforma degli Enti locali della Sardegna, presentate ieri alla Direzione regionale del Pd dall’assessore Erriu, costituiscono un primo contributo al confronto. Ora, dopo l’interessante dibattito che tuttavia non ha condotto ad alcuna decisione formale, il Pd, nelle sua articolazioni territoriali e istituzionali, deve ragionare intorno all’intervento più adatto a rendere efficienti e moderne le istituzioni locali e sub-regionali.

La mia opinione è che un intervento-tampone, che si limiti a fotografare l’esistente e individui “provvisoriamente” l’articolazione dei territori della Sardegna intorno alle quattro province “storiche”, non sia la soluzione migliore. A parte il fatto che spesso, in Italia, nulla è più stabile del provvisorio, si tratta di un approccio che ci riporterebbe indietro di qualche decennio e non terrebbe conto delle aggregazioni tra i territori della Sardegna che si sono consolidate in questi anni, sia in termini di organizzazione condivisa delle funzioni, sia come espressione della rappresentanza democratica nel Consiglio regionale. Oltre a unire territori amplissimi e con vocazioni del tutto differenti, in questo modo si mortificherebbe la prospettiva della istituzione della Città metropolitana di Cagliari, che – è utile ricordarlo – costituiva un impegno elettorale assunto dal Presidente Pigliaru.

La legge Del Rio, grazie all’emendamento presentato dal PD e di cui sono stato primo firmatario, consente infatti di intervenire in materia e di farlo in modo assai più incisivo, sfruttando al meglio la competenza primaria prevista dal nostro Statuto speciale. La “vera” Città metropolitana, per essere al servizio dei cittadini, delle imprese e dell’intera Sardegna, non può essere solo un nome con il quale definire una provincia vastissima, grande quasi metà Sardegna. Al contrario, deve riguardare un territorio urbano effettivamente coerente e delimitato, avere competenze molto forti e meccanismi di governo democratici.

Questa è la stagione, anche in Sardegna, delle riforme radicali: la sfida, per i democratici sardi, il presidente Pigliaru, la Giunta e la maggioranza consiliare è cogliere questa opportunità e tradurre il programma riformista del centrosinistra in un intervento effettivamente moderno, coraggioso e innovativo.