Riforme: anche giovani e diritto studio a tavolo governo

Riforme: anche giovani e diritto studio a tavolo governo

Oggi il Corriere della Sera pubblica una lettera di 19 studenti che incoraggiano il governo ad andare avanti con la riforma del mercato del lavoro, chiedendo meritocrazia contro i privilegi, spazio per i giovani, equità di diritti. Una replica degli studenti dell’Unione degli Universitari e della Rete degli Studenti si concentra sulle difficoltà di moltissimi italiani, che non possono neppure assicurare ai propri figli il primo dei diritti, quello all’istruzione, a causa della sostanziale inesistenza del diritto allo studio. L’approccio è diverso, ma tutti chiedono il superamento della precarietà. Argomenti buoni in entrambe le posizioni. Partiamo da due punti chiari e condivisibili. Il primo: i giovani, che ne sono l’oggetto principale, non sono coinvolti adeguatamente nel confronto sulle riforme del welfare e del mercato del lavoro. Il secondo: le riforme, che sono necessarie, devono mirare a sbloccare la mobilità sociale, e che per farlo occorre partire dal consentire a tutti i “capaci e meritevoli”, come recita una delle norme della Costituzione più belle e meno attuate, di “raggiungere i gradi più alti degli studi”. Per questo il PD invita gli studenti che hanno assunto queste posizioni a un confronto pubblico, e sostiene una sessione parlamentare dedicata alla questione giovanile. Al governo, e in particolare al ministro Francesco Profumo, chiediamo che il diritto allo studio rientri tra le riforme da adottare con la massima rapidità: c’è lo spazio per farlo nel provvedimento in materia atteso all’esame parlamentare, nel quale è necessario che siano introdotte profonde modifiche.