Sardegna, Lai segretario: «E ora uniti»

Gli ultimi 200 chilometri dei 36mila della sua campagna elettorale, Silvio Lai li ha percorsi ieri (da Sassari a Cagliari) con in tasca l’elezione alla segreteria del Pd. Dopo una notte di scrutini che gli davano un vantaggio sempre più netto su Francesca Barracciu e Giampaolo Diana, ieri mattina la sua vittoria era ormai chiara. Come hanno riconosciuto i due avversari, chiamando Lai per congratularsi.

IL DISCORSO A quel punto, il neo leader democratico ha fatto rotta su Cagliari per una conferenza stampa, in cui ha voluto accanto a sé proprio Barracciu e Diana. Il segno, o per ora l’auspicio, di una stagione nuova: quella che chiude due anni di litigi sfociati nell’arrivo del commissario Achille Passoni (che ieri, esaurita la sua funzione, ha salutato tutti ed è andato via). «Ora – sono le prime parole del segretario – Francesca e Giampaolo saranno i miei primi riferimenti per le scelte immediate sul partito, insieme a Carlo Balloi, presente nella fase dei circoli».

Il primo proposito è «completare gli organismi dirigenti. Il secondo, sederci subito con alleati politici e parti sociali per quelli che ho definito stati generali delle forze di cambiamento, ed elaborare un progetto condiviso di reazione alla crisi». Ma la vera priorità, per il Pd, sarà «vincere le amministrative 2010».

I NUMERI Oltre che del senso di responsabilità dei candidati, il buon clima ritrovato è anche figlio della chiarezza dei risultati. Prima di dare la parola agli ex contendenti, Amalia Schirru, presidente della commissione congressuale, dà i dati ufficiali: «A tre quarti dello scrutinio, Silvio Lai ha il 52,3 per cento. Francesca Barracciu è al 35,7; Giampaolo Diana al 12,1». Un risultato ormai stabile, riferito a 67mila schede già inserite nel conteggio (e le indiscrezioni, qualche ora dopo, confermavano il 52 per cento anche a quota 80mila schede conteggiate).

In tutto hanno votato quasi 100mila sardi: lo spoglio per la segreteria nazionale in serata arrivava a conteggiare 95.194 schede, e ne mancavano ancora. Ovviamente anche nell’Isola ha vinto Pierluigi Bersani, col 57,17 per cento, davanti a Dario Franceschini (28,79) e Ignazio Marino (12,27).

GLI AVVERSARI Dunque per Lai vittoria immediata e senza necessità di passare per il ballottaggio nell’assemblea regionale. «Ma anche se rimanesse sotto il 50 per cento – chiarisce Francesca Barracciu nella conferenza stampa – è evidente che Silvio ha vinto. Avevo detto che avrei considerato segretario chi avesse preso un voto in più, perciò lui ora è il segretario mio e della parte che mi ha votato: siamo tutti a disposizione per costruire un nuovo Pd, che punti a costruire un’alternativa alla destra».

Concetti simili da Giampaolo Diana: «Ringrazio Silvio per aver voluto questa conferenza stampa insieme, ora sta alla sua sensibilità continuare sul terreno dell’unità. Ne ha bisogno il partito, la cui ragione di vita devono essere i problemi di chi sta peggio».

LE REAZIONI Si congratula con la vittoria di Silvio Lai anche Chicco Porcu, uno dei primi sostenitori di Francesca Barracciu, e solo parzialmente consolato dall’affermazione della sua candidata a Cagliari città e nel collegio Cagliari 1: «Silvio avrà l’onere e l’onore di dimostrare autonomia d’azione, riunendo intorno a sé un gruppo dirigente forte, rinnovato, unitario». Soddisfatto il deputato Giulio Calvisi, area Bersani-Lai: «Ritorna in campo la politica, già la conferenza stampa a tre dimostra che ci sono le condizioni per una nuova fase di coesione. Certo, volendo fare una battuta, direi che, visto il già ottimo risultato della Barracciu alle Europee, c’è il rammarico di non aver candidato Silvio: ora avremmo un europarlamentare».

Complimenti all’eletto, ma anche agli sconfitti, da Luciano Uras, capogruppo in Consiglio regionale dei Comunisti-Sinistra-Rossomori: «Noi guardiamo al Pd nella prospettiva della costruzione di un’alternativa di governo progressista».

GIUSEPPE MELONI