Soru: «Il mio impegno politico proseguirà». Prudenti i democratici, ok dagli alleati

Soru ora vuole ricostruire il Pd sardo. L’annuncio su internet: «Il mio impegno politico proseguirà»
Prudenti i democratici, ok dagli alleati
di G. M.

Forse qualcuno non se l’aspettava. Soprattutto nel Pd sono prudentissime, attendiste, le reazioni alla comunicazione di Renato Soru sul suo futuro politico.

Nei giorni scorsi ci si interrogava sulle intenzione del leader sconfitto: ma ora che lui conferma via internet che non si leverà di torno, si respira nel ceto politico una diffusa titubanza a commentare la novità.

IL PD. I suoi sostenitori ovviamente sono soddisfatti, ma forse la batosta elettorale è ancora troppo recente e cancella qualsiasi voglia di esultare. O forse si stanno tutti riprendendo dalle fatiche dei conteggi elettorali, ancora aperti: e per questo, nelle ore che seguono la pubblicazione del messaggio di Soru sul sito web, non trovano il modo di spedire un comunicato che sia uno.

In fondo, la solitudine del leader in questo suo ritorno in campo ricorda quella, anche cercata dall’ex governatore, nella campagna elettorale (con grandi bagni di folla ma poche presenze dei big).
Ed è logico che non arrivino a mitigarla le considerazioni di quella parte del Pd che, invece, nell’ultimo anno si è contrapposta a Soru. E che adesso, prima di prendere posizione, cerca di intuire gli sviluppi a breve nel partito.

LA SINISTRA. Gli alleati invece commentano, e in maniera articolata. «È un fatto positivo per l’opposizione che Soru assuma questo impegno», osserva Luciano Uras, rieletto per Rifondazione. «Ed è giusto anche che lavori per il Pd: noi ci applicheremo a costruire una sinistra più forte, ma va bene un rilancio del primo partito della coalizione». Detto questo, il consigliere del Prc invita a condurre «un’analisi approfondita del risultato elettorale, che ha diverse ragioni. Alcune sicuramente rintracciabili nell’andamento dell’ultima legislatura, altre legate alla consistenza e alla capacità del centrosinistra in Italia e in Sardegna».

Secondo Elias Vacca del Pdci, che attende il responso dei numeri sulla sua candidatura in Consiglio (c’è un seggio in bilico tra lui e il compagno di partito Radhouan Ben Amara), «il messaggio di Soru è molto persuasivo là dove dice che ricomincerà fuori dal Palazzo, dal basso. Invece, dove parla del Pd, io da dirigente comunista rispondo che il mio progetto è distinto». Non oppositivo al Pd, precisa Vacca, magari alleato: ma distinto.
«E quindi se quello del Pd soriano è un progetto ulivista, bene. Se è in linea con le scelte di Veltroni, non ci può convincere».
Vacca riflette anche sullo stile dell’opposizione nei prossimi cinque anni: «La sinistra è ridotta ai minimi termini, dovremo agire molto fuori dal Palazzo. La nostra prossima iniziativa sarà per esempio una manifestazione pacifica, alla Maddalena, contro il G8.
E non credo che Soru parteciperà».

IN CONSIGLIO. Sul come fare opposizione riflette anche il democratico Marco Meloni: «Non dovrà essere come quella fatta dal centrodestra, pregiudizialmente contraria a tutto. Li sfideremo a discutere sul merito. Il modo migliore per difendere le tante cose buone fatte da noi – prosegue il consigliere regionale – è stipulare un patto di lealtà, che escluda posizioni preconcette da una parte e dall’altra».

Riflessione che non pare troppo distante da quella di Giommaria Uggias, dell’Italia dei valori, che intervenendo a un dibattito su Videolina enuncia quello che, a suo parere, sarà il tema centrale della prossima legislatura: «Il ragionamento sul riequilibrio dei poteri tra il presidente, la Giunta e il Consiglio.Abbiamo sentito le stesse critiche per Pili e per poi per Soru, entrambi poi bocciati nelle urne: se la nuova maggioranza non ripartirà con la polemica ma vorrà riflettere, sarà una svolta positiva per le istituzioni».

(g. m.)