Studiamo un collegamento tra la ricerca privata e quella pubblica
Scherza, «So che hanno detto che dovrei prendere casa a Genova: sto valutando le offerte». Marco Meloni, 41 anni, “paracadutato” dalla segreteria nazionale del Pd nelle liste della Liguria, evita accuratamente le polemiche sulla quota di candidati
imposti da Roma. Scantona. Semmai loda «il clima di armonia e compattezza trai candidati», ma alla fine non resiste: «Purtroppo le regole erano queste. Io sono molto legato al tema della rappresentanza territoriale e delle primarie, ma quella della quota nazionale era una regola ben chiara a tutti». Risposta ai candidati che, nei giorni scorsi, avevano urlato al “furto di posizione” da parte di chi non aveva corso alle primarie.
Il candidato Meloni ieri ha cominciato il suo tour ligure, accompagnato da Lorenzo Basso. Prima visita in via Fieschi, a presentarsi al presidente della Regione, Claudio Burlando: «Ci siamo incrociati qualche volta, ma oggi mi ha illustrato un po`
di vicende liguri» spiega. Il trasferimento di ingegneria agli Erzelli, per cominciare e logico dunque il secondo incontro della giornata, con il rettore Giacomo Deferrari. Si rivedranno la prossima settimana per squadernare il dossier Erzelli.
Terza tappa, l`Iit a Morego e l`incontro con Cingolani. L`argomento sul tavolo è l`integrazione della ricerca privata con quella pubblica, come far creare sistema all`Iit e all`Università.
«Bisogna aprire una riflessione sulla ricerca e sull`innovazione – sostiene – coinvolgendo l`Iit, l`Università, il Cnr. Bisogna studiare un collegamento tra la ricerca privata e quella pubblica e bisogna capire come fare economia con queste».