Trasparenza, risultati, donne nelle giunte: presentato il codice di responsabilità del Pd

(ANSA) – Roma, 29/03/2011 – Le giunte comunali e provinciali a guida Pd dovranno avere almeno il 40% di assessori donna. È quanto prevede un Codice che tutti i candidati del Partito dovranno sottoscrivere, documento approvato ieri dalla Direzione nazionale del partito. Il Codice impone degli impegni sia per l’attività politica del singolo eletto, sia per l’attività dell’amministrazione che guiderà. Tra gli impegni quelli di non ricorrere a consulenze esterne e di puntare alla trasparenza, con la pubblicazione su Internet del patrimonio dell’eletto.

Il Codice si applica “agli iscritti al Pd che ricoprono incarichi di governo ed altre cariche politiche elettive in amministrazioni ed enti pubblici, a livelli centrale e locale”. Ma i primi a cui sarà rivolto il documento sono i candidati alle prossimi amministrative di maggio, che lo dovranno sottoscrivere al momento dell’accettazione della candidatura stessa. I sindaci e gli altri amministratori in carica hanno 60 giorni per aderire. Il primo passo, all’insegna della “Trasparenza totale”, è la “pubblicazione su internet dei dati relativi alle attività professionali svolte, agli incarichi ricevuti, ai possibili conflitti di interesse, ai redditi”. Sempre sul Web andranno pubblicati “i dati dell’attività compiuta dagli eletti nelle Assemblee rappresentative”.

Il Codice chiede poi una serie di impegni per garantire la trasparenza dell’attività durante il mandato. Sindaci e assessori dovranno dare assumere “standard di massima trasparenza su bandi, contratti”, nonché nell’affidamento di “lavori, servizi e forniture”; e quando per ragioni di urgenza verranno adottate procedure straordinarie, dovranno essere pubblicati sui siti istituzionali tutti gli atti di spesa.Inoltre per tutta la durata del mandato saranno esclusi da incarichi, anche senza compenso, tutte le persone che lavorano nelle Segreterie, negli Uffici di diretta collaborazione. Il Documento impone anche adempimenti per l’efficienza della Pubblica amministrazione che verra’ guidata: tra essi ‘azioni per rendere efficienti gli organismo di controllo delle prestazioni dei dipendenti e delle unità organizzative.

Poi c’è il delicato capitolo delle nomine dei dirigenti. Si richiedono “criteri aperti e trasparenti”, in modo da “privilegiare le professionalità interne” all’amministrazione, “limitando al massimo le autorizzazioni alla nomina di estranei all’Amministrazione”. Inoltre ci dovrà essere “una rotazione triennale dei dirigenti degli uffici che concedono contributi, licenze, autorizzazioni o altre forme di benefici”. Le assunzioni andranno fatte sempre per concorso, e per “l’assunzione di personale a tempo determinato o sotto forma di collaborazione professionale” serviranno “procedure pubbliche trasparenti e aperte”. Inoltre c’è il “divieto di attivare contratti precari prima dell’esaurimento delle assunzioni di vincitori e idonei nei concorsi”. Infine la parità di genere: quota minima del 40% negli esecutivi a tutti i livelli; rispetto della parità di genere nelle nomine dei dirigenti.

 

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