Tre donne ai vertici del Pd

CAGLIARI. Il Pd del nuovo corso – da ieri Silvio Lai è ufficialmente segretario – ha il volto sorridente di tre donne, elette ai vertici dell’assemblea regionale: Valentina Sanna, presidente, Rita Corda e Daniela Porru, vicepresidente in rappresentanza dell’area Diana e Barracciu. «Segno visibile della volontà di cambiamento», è il commento ricorrente nella sala di Ala Birdi dove si è svolta l’assemblea costituente del Partito democratico in Sardegna.

Il segretario ha dettato l’agenda degli appuntamenti prossimi a cominciare dalle regole interne che saranno fissate nel giro di un paio di settimane. Ma tutto con l’obiettivo, mai nascosto, di vincere le prossime amministrative. Mancavano cinque minuti alle 17, i delegati cercavano di trovare l’intesa sulle nomine prima di chiudere il cerchio sulle tre donne, quando Amalia Schirru proclamava Lai nuovo segretario che esordiva ringraziando Barracciu e Diana per la vivacità del confronto nelle primarie. La relazione del segretario dura un’ora ma la prima promessa arriva subito: «La Sardegna», dice, «non dovrà più subire l’onta del commissariamento».

La platea è composita. Antonello Cabras, impegnato col Senato in Scozia, arriva in ritardo mentre Giulio Calvisi non riuscirà ad arrivare in tempo. C’è, invece, Renato Soru che di mattina era a Milano per assumere le cariche di presidente e amministratore delegato di Tiscali. L’ex presidente, però, si trattiene poco in sala e c’è chi afferma di uno scontro con l’ex capogruppo Chicco Porcu per aver tenuto «atteggiamenti troppo morbidi» verso la nuova dirigenza.

Silvio Lai cita Antonio Gramsci, la volontà di lavorare per le fasce più deboli della società. E nel fatto di aver trascurato la vecchia politica, basata sul contatto territoriale, ammette il fallimento della sinistra sarda.

«Il Pd della Sardegna», spiega il segretario, «si dovrà confrontare con il partito nazionale ma anche con le forze democratiche europee. Dobbiamo praticare la sovranità della Sardegna come regione europea». La visione del nuovo partito è chiara: un Pd dall’alto profilo sociale, civico, liberale e sardista. «Sardista e autonomista», ripete Lai. Quindi detta l’agenda: «Pochi giorni per chiudere lo Statuto».
 La sala è gremita anche quando parla Francesca Barracciu il cui intervento è molto atteso. «Con Silvio faremo un percorso comune», afferma, «la pluralità riconosciuta sarà una ricchezza». E parla di «un Pd che ora è più forte che mai».

Nel frattempo l’intesa sui vertici dell’assemblea è stata trovata: Rita Corda è la vicepresidente indicata dall’area Barracciu mentre Daniela Porru, area Enrico Letta, viene indicata da Giampaolo Diana.

La tensione si è stemperata quando, pochi minuti prima delle 19, Valentina Sanna, neo presidente afferma: «Dobbiamo scommettere sui giovani»! L’ex capogruppo della passata legislatura, Chicco Porcu, ritiene che ai congressi provinciali si debba andare «con un rimescolamento. Meglio non segurie lo schema del congresso nazionale». Un metodo, assicura, che servirebbe ad evitare il perpetuarsi delle divisioni.

A tarda sera la composizione della nuova direzione di cui faranno parte anche Francesca Barracciu e Giampaolo Diana. (Alfredo Franchini)
 

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La Direzione regionale