Una destra più veloce del previsto: in carica da due mesi, e un bilancio già disastroso

Dopo un mese di attività del Consiglio regionale, questa settimana si è iniziata la discussione in Aula sulla Legge finanziaria. Un’occasione per un primo bilancio dell’azione della Giunta di centrodestra, a quasi due mesi dal suo insediamento. Nel mio intervento in Aula, ho sostenuto che, per una Giunta che opera nelle condizioni ideali – una investitura popolare recente, un governo nazionale presieduto da un “caro amico della Sardegna”, una maggioranza consiliare amplissima – il bilancio delle prime settimane è davvero disastroso. Peggiore di quanto i più pessimistici pronostici avrebbero potuto prevedere.

C’è, anzitutto, la Legge finanziaria, sulla quale si sono incentrate le prime settimane di attività del Consiglio. Qui, finora, hanno potuto fare danni tutto sommato limitati, visto che la manovra riprende molte delle politiche impostate dalla Giunta guidata da Renato Soru nella proposta di Finanziaria approvata nel novembre dello scorso anno. Se i danni sono limitati, ancor più lo sono, però, i benefici per il sistema economico sardo: la manovra è infatti del tutto inadeguata rispetto al compito di reagire ad una crisi straordinaria quale quella che stiamo attraversando.

Carenze che abbiamo già evidenziato nella discussione in Commissione, in cui le audizioni degli assessori all’Industria, al Turismo e al Lavoro hanno confermato un’impressione assai preoccupante: la Giunta ha approvato la proposta di Finanziaria senza disporre del benché minimo elemento di valutazione preventiva dell’evoluzione della situazione economica isolana; mancano del tutto, cioè, i dati sulla base dei quali dovrebbero essere calibrati gli interventi, e una valutazione preventiva del loro impatto.
Una Giunta in cui sembra regnare l’improvvisazione: l’Assessore all’Industria afferma che la materia degli incentivi alle imprese non è di sua competenza, e che quindi non è in grado di dire alla Commissione quali politiche intende impostare a sostegno del sistema produttivo. L’assessore al Turismo, Vicepresidente della Giunta, si presenta in Commissione illustrando anzitutto i propri emendamenti al testo approvato dalla Giunta medesima. Testo nel quale, precisa, “alcune misure non sono state adeguatamente finanziate”. E da chi dovrebbero essere finanziate, se non dalla Giunta di cui è vicepresidente! L’Assessore al Lavoro e quello alla Programmazione, infine, confermano di non disporre di alcun dato sullo stato dell’economia regionale e sull’andamento dell’occupazione.
Insomma, dichiarazioni fuori controllo. Senza cognizione di causa. A dimostrazione che la finanziaria non è altro, nell’idea della maggioranza, che un provvedimento “provvisorio”, senza bussola.

Una Finanziaria debolissima, dunque, nell’affrontare una crisi economica che, dicono tutte le previsioni, continuerà a intensificarsi nel corso di quest’anno. Sono del tutto insufficienti gli interventi a sostegno dei lavoratori atipici che perdono l’occupazione, esclusi dall’applicazione degli ammortizzatori sociali (i 3 milioni di euro previsti potrebbero essere sufficienti per qualche centinaio di lavoratori, e non per le molte migliaia che rischiano di perdere il lavoro), così come mancano adeguati e coerenti strumenti di intervento a sostegno del sistema delle imprese. E del tutto deficitaria è l’azione del centrodestra nel sostenere l’attivazione degli investimenti pubblici, visto che negli ultimi mesi il Governo nazionale ha sottratto alla Sardegna risorse ingentissime del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (oltre 4 miliardi di euro sono infatti stati riportati nella disponibilità del Governo, e per ora solo 60 milioni sono stati assegnati a interventi rivolti alla Sardegna, per di più per finanziare l’inutile progettazione della metropolitana sotterranea di Cagliari, la cui realizzazione, come è noto, costerebbe oltre 1 miliardo di euro). Lacune che abbiamo evidenziato prima nel parere della Commissione Industria e Lavoro, in parte condivise dagli stessi esponenti della maggioranza, e che poi abbiamo elencato più diffusamente nella Relazione di minoranza alla Legge finanziaria. Alla critica abbiamo accompagnato le nostre proposte, indirizzate al lavoro, al sostegno al reddito, all’accelerazione della spesa e al sociale.

Il bilancio fallimentare del centrodestra è completato da altre due pagine nere per la Sardegna. Che sono anzitutto la prova più evidente e drammatica del fatto che le promesse elettorali del Governo erano inganni di bassa lega, che la Sardegna per Berlusconi e per il Governo contano ormai meno di niente, e che questa Giunta regionale, a cominciare dal suo presidente, non ha la minima autorevolezza per farsi valere. Anzi, ad ogni schiaffo, china il capo. Probabilmente arriva persino a sorridere, inconsapevole dei danni e delle umiliazioni che sta subendo la nostra Isola.

La prima di queste pagine nere è la vicenda del G8: sull’argomento ci siamo pronunciati in molti – si vedano gli interessanti approfondimenti di Melis, Calvisi, Pigliaru e Sanna – per denunciare che la parola “solidarietà” ne nasconde un’altra: “furto”. Furto, con destrezza, di risorse sarde a favore non già dell’Abruzzo, ma delle casse dello Stato. Non abbiamo mai messo in discussione il dovere nazionale della solidarietà all’Abruzzo: tutte le regioni italiane devono partecipare allo sforzo per una rapida risoluzione dei danni causati dal terremoto. Tuttavia, posto che rimane da dimostrare che il G8 all’Aquila favorisca la ricostruzione e non la ostacoli, concentrando su un singolo evento le risorse e le energie che dovrebbero garantire entro l’estate una sistemazione adeguata della regione, un dato è certo: lo spostamento del summit dalla Maddalena e dalla Sardegna comporterà un gravissimo danno alle economia dell’intera regione, in particolare del Nord dell’Isola. Il decreto del Governo prevede, infatti, l’ultimazione soltanto dei lavori già iniziati e la rinegoziazione dei contratti già stipulati, a danno degli operatori e dei professionisti impegnati; comporta la perdita immediata di centinaia di posti di lavoro; in realtà mette a rischio la stessa ultimazione delle opere, visto che – complici anche i ritardi nei pagamenti – la situazione è delicatissima, e molte imprese potrebbero essere indotte a interrompere le attività. A ciò si aggiungano i danni subiti da tutti gli operatori impegnati nella realizzazione delle infrastrutture e nel settore turistico, che hanno indirizzato gli investimenti e organizzato le attività di mesi in relazione a questo appuntamento, e quello subito dall’intera collettività regionale, visto che una grande quantità di risorse del bilancio regionale sono state indirizzate a La Maddalena in vista di un evento che avrebbe accelerato la riconversione dell’Isola e fornito una grande prospettiva al suo sviluppo turistico. Ma chi dovrà risarcire i danni, chi dovrà garantire il rispetto degli impegni, la certezza del diritto? A questi danni si aggiunge la beffa: lo Stato stava realizzando interventi con risorse regionali e – dopo averci sottratto oltre 520 milioni di euro per la Sassari-Olbia e altri interventi collaterali – vorrebbe tenere per sé le risorse della Regione che non verranno impiegate per la realizzazione di interventi. In altre parole, la Regione aveva affidato allo Stato dei soldi (parliamo di ulteriori 233 milioni di euro) e i soldi che verranno “risparmiati” non verrebbero restituiti alla Regione, ma trattenuti dallo Stato. Un altro furto. In tutto ciò il nostro ineffabile Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, dopo essere stato ricevuto nella modesta abitazione privata del premier, a Palazzo Grazioli, si è dichiarato “soddisfatto”. Ma soddisfatto di che? Degli impegni del tutto generici di Berlusconi? Lunedì prossimo noi consiglieri regionali del PD saremo a La Maddalena, insieme al Sindaco, agli amministratori e a tutti i cittadini, per verificare come stanno davvero le cose, a che punto è lo stato di attuazione delle opere, come mantenere alta la guardia per evitare che quel meraviglioso arcipelago diventi un eterno cantiere preda della ruggine e della disperazione.

Un’altra pagina nera è il rapido disvelamento della falsità delle promesse elettorali di salvaguardia del settore industriale. Ricordate le parate di ministri che giuravano che non si sarebbero dimenticati della Sardegna, che anzi avrebbero evitato la chiusura dei complessi industriali, dal Sulcis a Porto Torres? Le telefonate a Putin, gli impegni di Scaroni? Frottole.
Dopo che l’accordo sull’Eurallumina si è di fatto rivelato, come ha fatto di recente notare Francesco Sanna in un suo articolo, nient’altro che la beffarda autorizzazione da parte del Governo nazionale a una «delocalizzazione di attività produttive in altre aree del mondo», la chimica sarda è al collasso: la Regione non è invitata dal Governo amico al Tavolo nazionale sulla chimica, e ora arriva la notizia, per molti versi prevedibile, del fallimento dell’iniziativa dell’industriale veneto Sartor. Anche qui, stesso film: promesse roboanti, impegni generici, inconsistenza della Regione, nessuna prospettiva. Una situazione disperata che coinvolge migliaia di lavoratori, di fronte alla quale ho chiesto che il Consiglio regionale sia messo rapidamente nelle condizioni di attivare tutti gli strumenti di conoscenza della situazione e di iniziativa necessari per evitare che la situazione giunga a un punto di non ritorno.
 
Infine, per tornare a questioni finanziarie, solo oggi, dopo settimane di nostre reiterate richieste, la Giunta regionale ha ammesso l’utilità dell’accordo con lo Stato tradotto nel nuovo testo dell’art. 8 dello Statuto – approvato con la Finanziaria dello Stato per il 2007 – che assegna al bilancio regionale maggiori risorse per quasi 2 miliardi di euro all’anno; una somma enorme, pari a circa un terzo delle risorse regionali proprie. Un altro punto su cui vigilare con estrema attenzione. Perché, se Cappellacci ancora si fida (o è costretto a fingere di fidarsi) del Berlusconi-amico-dei-sardi, noi, è chiaro, non ci fidiamo. Non ci siamo mai fidati. E continueremo a lavorare quotidianamente per smascherare le fregature che, loro due insieme, provano continuamente a rifilare alla Sardegna.

 

Documenti

Disegno di Legge Finanziaria 2009
Parere della VI Commissione consiliare sulla manovra finanziaria 2009
Relazione di minoranza sul disegno di Legge Finanziaria 2009
Le proposte dei gruppi consiliari di centrosinistra sulla manovra finanziaria 2009
CGIL – Sardegna: Proposte alla Commissione Bilancio sulla manovra finanziaria 2009
CISL – Sardegna: Nota Stampa sulla manovra finanziaria 2009
Confindustria – Sardegna: Prime Proposte Finanziaria Regionale 2009

Sulla crisi industriale del Sulcis il governo Berlusconi è latitante di Francesco Sanna
La Regione fuori dal tavolo nazionale sulla chimica  di Marco Meloni e Mario Bruno
Il G8 “spostato” in Abruzzo di Guido Melis e Giulio Calvisi
Il G8 da La Maddalena a L’Aquila: una prima stima dei danni di Giulio Calvisi
Lo scippo del G8: paga il Paese, non l’isola di Francesco Pigliaru
Scippo del G8: dalla Sardegna alle aree del terremoto di Francesco Sanna

Elenco Opere G8 La Maddalena e relativa copertura
Dettaglio risorse per G8 a La Maddalena
Decreto legge per lo svolgimento del G8 2009 nella Regione Abruzzo
Decreto legge n 162 del 23 Ottobre 2008
Ordinanza n. 3698 del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 Agosto 2008
Ordinanza n. 3663 del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 Marzo 2008
Ordinanza n. 3629 del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 Novembre 2007