Università: Meloni (PD) a Profumo, norma su aumento tasse colpisce anche studenti in corso, il governo la ritiri
Il ministro Francesco Profumo, in un’intervista sul Corriere della Sera di oggi, illustra le ragioni della norma, contenuta nel decreto-legge sulla spending review, che modifica il regime della contribuzione studentesca, affermando che essa consentirebbe un aumento della tassazione per gli studenti fuori corso. La norma sulla tassazione studentesca non si limita a consentire un aumento (peraltro senza alcun limite) dalla tassazione per gli studenti fuori corso, ma purtroppo può portare quasi al raddoppio delle tasse anche per gli studenti in corso. E’ questo l’esito della previsione per cui, mentre prima l’intera contribuzione studentesca non poteva superare il 20% delle risorse ordinarie all’università, ora solo la contribuzione degli studenti “in corso” è sottoposta a questo limite, che oltretutto si calcola non più sul finanziamento ordinario ma sull’insieme “dei trasferimenti statali correnti” alle Università, e dunque su una cifra più ampia. In sostanza, per gli studenti in corso si può arrivare quasi al raddoppio, per gli studenti fuori corso (oltre che per quelli extra-comunitari, vorremmo si trattasse di un errore) l’aumento può essere senza alcun limite né criterio. Davvero non si comprendono le ragioni dell’inserimento in questo provvedimento di una misura del genere, che non porta un solo euro alle casse dello Stato, non introduce nessuna “revisione della spesa” è sbagliata nel merito. Come il ministro ha certamente ben presente, in Italia le tasse universitarie sono le terze più alte d’Europa, le immatricolazioni dei diplomati all’Università sono calate di quasi il 20% in dieci anni e del 10% solo nell’ultimo anno, abbiamo la metà del del 40% dei laureati previsto dagli obiettivi europei, gli studenti con borse di studio sono il 7% contro il 25 e il 30 di Germania o Francia. Per queste ragioni, confermando quanto deciso ieri dall’Assemblea nazionale del PD, chiediamo al governo di ritirare questa misura e di affrontare la materia della contribuzione studentesca – in questo o in un altro provvedimento – nell’ambito di un intervento organico sul merito e il diritto allo studio. Da oltre un mese abbiamo presentato una proposta al governo che corrisponde agli obiettivi di incrementare notevolmente le borse e di incentivare il regolare compimento del corso di studi secondo criteri di equità, che offriamo come base per il confronto con il governo e le forze politiche e parlamentari.