Le bugie elettorali di Cappellacci sulla chimica
Potrà sembrare strano, ma Ugo Cappellacci – il presidente della Regione che oggi definisce “inaccettabile” e “sconcertante” la decisione dell’ENI di fermare l’impianto cracking di Porto Torres (decisiva per la tenuta dell’intero settore della chimica in Sardegna) – è proprio lo stesso Ugo Cappellacci che il 13 febbraio 2009, da candidato presidente, affermava che “l’accordo raggiunto dal Governo Berlusconi sulla filiera del cloro è un grande traguardo per l’industria chimica in Sardegna”, che avrebbe permesso “di salvaguardare un patrimonio economico molto importante per la nostra Isola”. Un’intesa che Cappellacci definiva “il modello di Governo che auspichiamo per il raggiungimento degli obiettivi di cui la Sardegna necessita”.
Tra queste promesse elettorali, ripetute fino a pochi giorni fa, e le drammatiche notizie di oggi vi è tutto l’enorme inganno che Cappellacci e Berlusconi – il quale negli stessi giorni si vantava di aver risolto i problemi della chimica sarda con una sola telefonata a Scaroni – hanno consumato ai danni di migliaia di lavoratori e dei cittadini sardi. Consiglio ad entrambi di chiedere scusa per aver diffuso informazioni così false.
Il Governo la smetta di trattare la Sardegna come il peggiore dei nemici e si applichi, per una volta, a fare sul serio. E la Giunta regionale, anziché attardarsi in estenuanti e inutili rimpasti, provi a recuperare il tempo perduto e la capacità di governare la nostra Regione nell’interesse dei sardi.
Marco Meloni, consigliere regionale PD, vicepresidente della Commissione Industria.