Monserrato, Monastir, Selargius e Quartu

“Il mare non ci separa ma ci unisce. E’ la via di comunicazione che ci mette in contatto con il mondo. L’isola è un patrimonio importante di cui andare fieri e da salvaguardare, a cui dare valore nel mondo moderno, per creare lavoro”. Con questa parole Renato Soru ha risposto a Monserrato a una studentessa sul valore dell’insularità sottolineando che, grazie ad internet e all’accesso alle reti di comunicazione, la Sardegna è più vicina al mondo. “Sono gli stessi giovani che studiano e lavorano fuori che partecipano in modo nuovo e si informano. I giovani sono tornati in modo prepotente alla politica”. Anche sui trasporti le cose stanno cambiando, poiché la Regione si è battuta per una nuova rete di trasporti che unisce le comunità di circa 40 territori che dovranno sentirsi più vicini tra loro e alla città: “Noi abbiamo insistito per una rete che mettesse in comunicazione tutti i territori. La Regione si è impegnata comune per comune per liberare il traffico dai semafori, 90 milioni di euro per eliminare gli incroci a raso” ed ha aggiunto che se “ci fosse stata un altro tipo di governo nel passato, la 554 sarebbe stata fatta in modo diverso”.

Nella prima parte dell’incontro successivo, tenutosi a Monastir, Soru si è soffermato sulla presenza continua e imponente di Berlusconi nelle televisioni: “L’assalto ai mezzi d’informazione laddove non ci sono progetti e programmi. Allora ci si affida alle falsità e alle menzogne”. Impossibile dunque non menzionare il Lodo Alfano, che consente al Premier di dire tutto ciò che vuole senza temere di essere perseguito. “C’è un giornale che ha scritto falsità su di me e sull’azienda che ho fondato e da cui sono distante da 5 anni, di cui ho tenuto solo il 20%. Ho chiesto il diritto di replica e non mi è stato dato. Per questo ho anche chiesto la procedura d’urgenza al tribunale di Milano”. A fronte della falsa notizia de Il Giornale che accusato l’azienda di licenziare 250 persone, Soru ha invitato ad ascoltare i sindacati, che spiegano che cosa sta davvero accadendo a 70 persone. “Il Presidente del Consiglio non dovrebbe creare ansie inutili”. Poi ha spiegato quanto accaduto a Studio aperto, dove Berlusconi ha avuto 15 minuti interi per poter lanciare falsità pesanti su Soru, senza contraddittorio, e della richiesta di un’intervista della quale non danno garanzie su come verrà editata, con quali tagli e manipolazioni. “Io non voglio essere complice di comportamenti di questo genere, non voglio mettere la mia faccia su quel telegiornale. Ho esercitato il diritto a non mischiarmi a un telegiornale che racconta 15 minuti di bugie”.

Spostatosi a Selargius e poi a Quartu, Renato Soru ha evidenziato la totale assenza di progetti da parte delle destra. “Non accadrà che qualcuno ci regali qualcosa, come non è mai accaduto nel passato. Ed anche oggi mentre da una parte ci mettono una mano sulla spalla, con l’altro stanno già portando via quello che hanno promesso. Il futuro è nelle nostre mani. In ciò che saremo capaci noi di costruire”.
Infine, dopo aver richiamato la visita in prefettura di Berlusconi, Soru ha sottolineato l’infelicità delle battute fatte sulla pelle degli operai che stanno lottando per il lavoro e sull’idea che la politica si risolva in pacche sulle spalle e in amicizia personali. “Probabilmente perchè la sua vita si è sempre risolta per amicizia”.

Fonte: www.renatosoru.it