Meloni e Lai i capilista del PD. Carla Bassu in corsa a Sassari.

Meloni e Lai i capilista del PD. Carla Bassu in corsa a Sassari.

Per il Senato la scelta cade su Gavino Manca e Maria Del Zompo.

Il Pd ha deciso, nella notte fra lunedì e martedì, fra mille polemiche e strascichi dagli effetti ancora tutti da capire. Al Senato, nel listino proporzionale, il capolista sarà Marco Meloni, sardo-romano, e soprattutto coordinatore nazionale della segreteria di Enrico Letta. Silvio Lai, ex deputato, ex segretario regionale, e popolare riformista di ferro, fa parte della corrente Paolo Fadda-Antonello Cabras, invece, lo sarà alla Camera. Con tre posti conquistabili in Parlamento, almeno stando ai sondaggi, il terzo seggio dovrebbe andare all’uscente Romina Mura, anche lei vicina a Letta, schierata al secondo posto sempre nel listino per Montecitorio. Tutti gli altri, undici in tutto, dovranno lottare fino all’ultimo, per recuperare lo svantaggio che oggi il centrosinistra ha rispetto al centrodestra.

Le sorprese. L’uscente Gavino Manca della corrente Base riformista di Lotti-Guerini, sono gli ex renziani rimasti nel Pd, e in Sardegna sostenuto anche dagli ex Diesse, è stato dirottato dalla Camera al Senato, nel collegio uninominale Nord-Centro Sardegna. Non è una delle posizioni migliori, perché i lettiani di fatto hanno voluto emarginare gli ex renziani, ma potrebbe farcela.

«Darò il massimo per vincere e far vincere la coalizione», ha detto a caldo. L’altra sorpresa è la candidatura della costituzionalista Carla Bassu, professoressa ordinaria, insegna diritto comparato, all’università di Sassari. Tempo fa fu proprio Letta a nominarla coordinatrice del comitato interno per le riforme istituzionali, ora l’ha schierata al collegio uninominale Sassari-Olbia per la Camera e anche al quarto posto nel listino proporzionale destinazione Montecitorio. Un’altra sorpresa è il ritorno in campo di Michele Piras, cagliaritano-nuorese, ex deputato di Sel-Articolo 1 nella legislatura 2013-2018, ma da tempo iscritto al Pd. Sarà candidato nel collegio uninominale Nuoro-Oristano per la Camera e sarebbe stato designato dalla corrente di sinistra del partito.

Niente agli alleati. Il Pd s’è preso sei collegi uninominali su sei. Verdi-Sinistra italiana, Impegno civico del duo Di Maio e Tabacci e +Europa, con i socialisti, il 25 settembre potranno correre solo nei collegi proporzionali perla Camera e il Senato. Nel maggioritario, in effetti, un candidato di coalizione esiste: è Maria Del Zompo, ex rettore dell’Università di Cagliari, nel maggioritario Sud Sardegna al Senato, ma anche al secondo posto nel proporzionale, sempre destinazione Palazzo Madama, dietro Marco Meloni e davanti all’ex consigliere regionale Antonio Solinas dei popolari-riformisti.

La corrente del segretario nazionale, che in Sardegna ha dalla sua anche l’exgovernatore Renato Soru, ha preso il sopravvento. Oltre al capolista Meloni e a Carla Bassu, ha piazzato Franca Fara, consigliera comunale a Iglesias, nel collegio uninominale del Sulcis per la Camera, e Francesco Lilliu, segretario provinciale a Cagliari, al terzo posto nel proporzionale sempre alla Camera.

Com’era nelle previsioni, il gruppo di Enrico Letta, con anche il contributo dell’ex deputato Francesco San na, soriano, sarà quello più rappresentato. Alla sinistra zingarettiana, infine, è stato assegnato il collegio uninominale Cagliari città metropolitana, Camera, dove correrà l’uscente Andrea Frailis, vincitore delle suppletive nel 2019.

Gli strascichi saranno più di uno. L’altro giorno, la direzione nazionale è stata rinviata ben quattro volte prima del voto finale poco dopo le 24. E stato un Ferragosto caldo, caldissimo, per il Pd.