Il San Raffaele piace agli olbiesi

Il San Raffaele piace agli olbiesi

di Augusto Ditel (inviato), L’Unione Sarda, 7 giugno 2014

OLBIA L’accolgono a braccia aperte, con l’abito buono, e il cuore che batte forte. Credono, scommettono, sperano che la rinascita di un territorio che un tempo – a torto o a ragione – veniva paragonato a un Eldorado in salsa sarda, passi per l’iniziativa di un ricchissimo staterello arabo che invia in Sardegna uno sceicco di peso (il marito della sorella dell’Emiro) e destina sei miliardi all’anno allo sviluppo della cosiddetta “economia della conoscenza”. Roba che, in soldoni, significa: tecnologia di altissimo livello, ricerca, cervelloni con il capo chino su libri e computer per sconfiggere, sì, malattie comuni (in Qatar sono all’avanguardia nell’assistenza a chi è colpito dai tumori al seno), ma soprattutto patologie croniche per le quali non si è ancora trovato un rimedio definitivo. Diabete, in primis, che ha percentuali di diffusione altissime in Qatar (17 per cento) e qui da noi, in Sardegna. Eppoi anemia mediterranea. Eppoi ancora malattie dell’infanzia, terapie di riabilitazione, medicina dello sport.

ABBRACCIO C’è molto più di una svolta epocale nel settore della sanità, in questo abbraccio. C’è una richiesta di aiuto nel campo dei trasporti (Meridiana boccheggia), una speranza d’indotto nel settore del turismo congressuale, in quello dello sport (calcio) con un’offerta di servizi che altre location non possono vantare. Di più. Nel piano dei Paperoni qatarini c’è anche spazio per un poderoso polmone verde, fruibile almeno in parte anche dai comuni mortali. Alle spalle dell’ospedale di Olbia, la cui costruzione verebbe “addolcita” per diminuire l’impatto con l’ambiente circostante, gli uomini dell’Emiro vogliono realizzare un parco vistamare con annesso centro sportivo di livello eccelso: tutto ciò che occorre ai ritiri delle squadre di calcio di rango internazionale come ad esempio il Paris Saint Germain, roba di proprietà. Come se non bastasse, investimenti aggiuntivi a cura di multinazionali come Siemens, Philips, Cisco. Anche in questi casi, si tratta di società nelle quali il Qatar ha una partecipazione azionaria.

ECCELLENZA Se Francesco Pigliaru , l’altro ieri a Cagliari, è rimasto colpito dalla serietà e la qualità dell’intervento, basato su ricerca ed eccellenza, proposto dalla Qatar Foundation Endowment , ieri lo sceicco Faisal Bin Thani Al Thani , nella sua lunga (quasi un giorno intero) visita a Olbia, ha colto ottimismo in quantità industriale, perfino momenti di entusiasmo, tappeti rossi, un benvenuto con i fiocchi. Com’è pensabile, del resto, che un amministratore comunale, ma anche l’unico parlamentare del territorio (il Pd Gian Piero Scanu , che per primo ha sposato l’idea del San Raffaele), i consiglieri regionali ( Giuseppe Meloni del Pd e Giuseppe Fasolino di Forza Italia), il presidente del distretto sanitario ( Antonio Satta ), a nome di un territorio che non presenta pareri contrari, si possa far scappare un investitore che mette a correre 1,2 miliardi di euro provenienti dalle proprie casse, cui bisogna aggiungerne altri 300 da un colosso come la General Electric (destinati sempre alla ricerca)? Com’è possibile che un politico quale che sia possa privarsi dell’opportunità di dire la propria sull’assunzione di mille persone, con la fame che c’è in giro?

DOPPIO APPUNTAMENTO Un coro di sì, insomma. Questo l’incasso della due giorni sarda dei vertici dell’Emirato alla fine della seconda tappa di Olbia, caratterizzata da cene, visite ufficiali, sopralluoghi in cantiere, visite guidate al museo archeologico e confronto con i sindaci del territorio. A benedire l’evento, c’era anche il deputato del Pd Marco Meloni , legatissimo a Enrico Letta , ex premier con all’attivo un rapporto diretto con il Qatar. Ma c’era anche un rappresentante del Governo nazionale come il sottosegretario alla Cultura Francesca Barracciu , che doveva suggellare l’ok dell’esecutivo nazionale guidato da Matteo Renzi , ma anche dal sottosegretario Graziano Delrio , convintissimo sostenitore dell’intervento. «Non potevo mancare – ha osservato la Barracciu -: il Governo apprezza molto gli investimenti di qualità che arrivano dagli Stati esteri».

LA VISITA Tutto è cominciato l’altro ieri notte, quando la delegazione qatarina – con lo Sceicco c’erano il superconsulente finanziario Tidu Maini, Sheika Moza Bint Nasser e ovviamente Luigi Rispo , plenipotenziario in Italia di tutti gli affari della Fondazione – è stata ospitata a cena alla Caffetteria della Nonna. Ha pensato a tutto Gian Piero Scanu. Alle 10,30 di ieri mattina, invece, la delegazione araba ha fatto visita al municipio di Olbia, dove è stata ricevuta dal sindaco Gianni Giovannelli , dal vice Carlo Careddu , dal presidente del Consiglio comunale Vanni Sanna . Un’oretta scarsa di colloquio nel palazzo umbertino, poi un lunghissimo sopralluogo (un’ora e mezzo abbondante) nel cantiere del San Raffaele che lo Sceicco vedeva per la prima volta. Visita blindatissima: cronisti, operatori tv e fotografi sono stati costretti ad arrostire al sole. Alla fine, ha parlato per tutti il primo cittadino di Olbia.
«E’ stata una giornata molto intensa e positiva – ha raccontato Gianni Giovannelli – nel corso della quale i nostri interlocutori hanno confermato il loro impegno a investire nel territorio una quota importante senza chiedere contropartite di alcun genere. Questa non è un’occasione irripetibile per Olbia, ma per tutta la Sardegna, per l’Italia, l’Europa. Avere a che fare con una realtà che ogni anno impiega sei miliardi per la ricerca, è garanzia di serietà, eccellenza e solidità economica che sorregge un progetto di largo respiro. Loro si sono detti fiduciosi sul rispetto dei tempi, e mi auguro anch’io che tutto venga risolto secondo un calendario che è stato già stabilito. D’accordo anche il deputato Gian Piero Scanu. «È andasto tutto molto bene: il Qatar e noi siamo accomunati dalla condivisione di un progetto ampio e di qualità che farà bene a tutta la Sardegna. Ho fiducia che le ultime residue resistenze alla fine verranno meno».
@augustoditel