Il Pd accelera verso il congresso regionale
TRAMATZA. Chiamatela operazione rewind: dopo essersi azzannati a sangue per un anno, i democratici sardi provano a riavvolgere il nastro e ripartire dal punto in cui tutto si era spezzato. Dalle cose lasciate a metà: lo statuto regionale del Pd, la creazione dei circoli in tutta l’Isola, da fare a passo di carica per poi arrivare – già prima delle ferie estive – al congresso regionale che eleggerà il nuovo segretario.
Tramatza stavolta non segna, con la riunione della costituente regionale, la ripresa delle ostilità, ma una sia pur faticosa intesa. Le prime scelte del dopo-elezioni, limitate alla road map verso il congresso, passano pressoché all’unanimità. Niente divisioni tra soriani e antisoriani (e lui, Renato Soru, non si fa vedere). Anche se le contrapposizioni riemergono subito dopo, nell’incontro ristretto dei big sulle candidature alle Europee: una parte della vecchia area Cabras esprime dubbi su Francesca Barracciu, che sembra destinata a prendere posto in lista insieme a Bruno Dettori.
L’ASSEMBLEA. Sul congresso a giugno (o luglio) non c’è una decisione ufficiale. Ma vanno in quella direzione tutti gli interventi dei costituenti. Nonché quello del commissario Achille Passoni, inizialmente contrario alle primarie ravvicinate: «Pensavo che non fosse il caso – dice – di anticiparle rispetto alla fase congressuale nazionale», che si concluderà a ottobre. «Temevo che servisse più tempo per superare la non legittimazione reciproca tra le correnti». Invece «quella legittimazione è arrivata in tempi più rapidi del previsto».
Sulla stessa linea Chicco Porcu e Siro Marrocu, finora su sponde opposte, che invitano a superare i recenti scontri. Anche Amalia Schirru e il capogruppo in Consiglio Mario Bruno sottolineano il nuovo clima. Un po’ di tensione riappare nel voto sul regolamento per la costituzione dei circoli: non passa la proposta del giovane Thomas Castangia di consentire che universitari e lavoratori fuori sede si iscrivano ai circoli della città in cui vivono. Ma sarà riesaminata con lo statuto regionale.
Il regolamento dice che i termini per il tesseramento saranno riaperti fino al 14 maggio, ed entro il 24 maggio si terranno le assemblee dei circoli. A quel punto, salvo sfracelli del Pd alle Europee, tenere i congressi provinciali e regionale all’inizio dell’estate sarà abbastanza fattibile.
I CANDIDATI. Al termine della riunione della costituente, Passoni si intrattiene con i parlamentari, il presidente dell’assemblea Roberto Deriu e pochi altri big del partito: c’è da stabilire i nomi per le Europee, da portare alla direzione nazionale di oggi. Alla Sardegna, accorpata alla Sicilia, spettano due posti nella lista guidata da Rita Borsellino: andranno, quasi di sicuro, a Barracciu e Dettori.
Non c’era praticamente nessun dubbio sul secondo nome, mentre resta incerta la disponibilità dell’ex segretaria del Pd. Ancora ieri sera, dopo aver confermato il suo no iniziale, Francesca Barracciu ha ricevuto un’altra telefonata di Dario Franceschini: il leader nazionale insiste almeno quanto Passoni per convincere la consigliera regionale ad accettare una candidatura sostanzialmente di servizio, vista la difficoltà, per ragioni demografiche, di eleggere un sardo.
Le perplessità di Francesca Barracciu nascono, in realtà, soprattutto dal timore di esporsi troppo, di apparire un nome buono per tutte le stagioni. Le perplessità di altri su di lei (l’area Fadda, l’area Marrocu) sarebbero invece legate alla forte pressione romana. Ma probabilmente derivano anche dalle tensioni nate al tempo della sua elezione alla segreteria regionale. La sensazione, comunque, è che alla fine Barracciu possa dire sì alle insistenze di Franceschini: tra l’altro, ieri sera è sembrata sfumare definitivamente l’unica alternativa al femminile, ossia la candidatura della parlamentare Caterina Pes.
Scarica il regolamento approvato il 20 aprile 2009 a Tramatza.