L’opposizione: Regione assente al tavolo Chimica.

Prima un appello al presidente della Giunta perché la Sardegna «sia rappresentata al tavolo della chimica», poi l’annuncio della trasferta a Porto Torres per rendersi conto direttamente della situazione degli impianti dell’enichem. «Al tavolo della chimica, mercoledì 22 aprile, convocato e presieduto dal ministro Claudio Scajola, si parlerà anche della Sardegna», ha detto ieri Nicolò Rassu, presidente della commissione Industria, «ma non c’è traccia di un invito né per la Regione né per i sindacati». Omissione «rischiosa», ha aggiunto Rassu, prima di annunciare che l’intera Commissione si sposterà a Porto Torres, martedì 28 aprile, per valutare, con le organizzazioni sindacali, i responsabili di fabbrica e gli amministratori locali, la situazione nella quale versano gli impianti petrolchimici dopo il disimpegno dell’Enichem e la vendita degli stessi impianti. «La Giunta regionale – ha detto Rassu – sta mandando avanti un accordo di programma per evitare la fermata degli impianti, condizione che metterebbe in forse la ripresa dell’attività». Se sono in corso le trattative sul problema delle bonifiche, Rassu ha sottolineato ancora che «l’Enichem non può andar via senza un preciso impegno in questo campo».

Ieri, i componenti della Sesta commissione hanno sentito l’assessore dell’Industria, Giorgio La Spisa, il quale ha assicurato che la Finanziaria 2009 «prevede 13 milioni di euro per realizzare infrastrutture, necessarie per favorire iniziative industriali anche diverse rispetto a quelle esistenti». «La Regione – ha commentato Rassu – è impegnata a fare la sua parte; ma il resto tocca al Governo».

IL CENTROSINISTRA. L’opposizione, ovviamente, sottolinea la possibile assenza della Regione a Roma: «È impensabile che la Sardegna non partecipi al tavolo nazionale sulla chimica del 22 aprile», dicono Mario Bruno, capogruppo del Pd, e Marco Meloni, vicepresidente della Sesta commissione, «dopo le tante promesse elettorali sul salvataggio delle industrie chimiche ancora attive nell’Isola, il ministero delle Attività produttive non ha convocato la Regione all’incontro operativo che discuterà i piani per il comparto con le compagnie e i sindacati». Poi l’appello: «Il presidente della Regione faccia sentire la propria voce col Governo e pretenda la partecipazione della Sardegna: a quel tavolo, infatti, la presenza dei rappresentanti istituzionali e sindacali dell’Isola è necessaria e indispensabile. Non possiamo accettare un ruolo subalterno in questo confronto né che il futuro di migliaia di lavoratori sardi venga deciso sopra le nostre teste, senza che abbiamo la possibilità di andare a Roma a dire la nostra e a difendere i nostri diritti».