Milleproroghe: dal Governo timido passo indietro sul dimensionamento scolastico. Per la Sardegna intervento del tutto insufficiente.

Milleproroghe: dal Governo timido passo indietro sul dimensionamento scolastico. Per la Sardegna intervento del tutto insufficiente.

Dalle bozze che circolano in queste ore del Decreto Milleproroghe, il Governo pare abbia fatto un passo indietro sul dimensionamento scolastico. Il testo approvato in Consiglio dei Ministri, infatti, prevede che le Regioni, anche quelle che hanno già proceduto ad approvare i piani di dimensionamento, hanno la possibilità di derogare per un massimo del 2,5% rispetto al numero delle autonomie da tagliare. Ciò però vale solo per il prossimo anno e con la precisazione che su queste istituzioni scolastiche, salve dal taglio selvaggio delle autonomie, non potranno verificarsi assunzioni di nuovi Dirigenti.

Un dietrofront che mette in evidenza, da un lato, la difficoltà del Governo nella gestione di un progetto contro il quale si sono opposte, fin da subito, anche Regioni governate dal centrodestra; dall’altro la confusione del Ministero che, con l’intenzione – si legge – di agevolare l’attuazione del piano di dimensionamento, in realtà semplifica ben poco, aumentando il numero di istituzioni scolastiche autonome, ma lasciando intatto il contingente dei Dirigenti Scolastici e dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, col rischio della proliferazione di scuole in reggenza.

Per la mia Regione, la Sardegna, la deroga è assolutamente insufficiente: in una terra colpita da gravissimi episodi di spopolamento e da percentuali altissime di dispersione scolastica, perdere 42 scuole – o anche 37, nel caso in cui la Regione dovesse decidere di modificare il piano di dimensionamento approvato lo scorso 22 dicembre, avvalendosi di questo meccanismo di flessibilità – significa condannare i territori più fragili e non garantire a pieno il diritto allo studio dei nostri giovani.

Avevamo proposto al Senato, tramite emendamento alla Legge di Bilancio, di garantire una flessibilità pari fino al 30% per le regioni insulari. Una percentuale 12 volte più alta. Il finale è noto: la maggioranza ha blindato la manovra. Mentre, come tradizione, la giunta regionale dì centrodestra si disinteressa del tutto della questione, noi del Partito Democratico continueremo a insistere, mobilitandoci e presentando emendamenti anche al Decreto Milleproroghe, affinché la scuola pubblica si rafforzi nel suo ruolo di presidio irrinunciabile per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.