Università: PD, nessuna riforma ma solo tagli investimenti

“Il ‘ddl Gelmini’ sull’università non è una riforma. Al contrario, oltre a peggiorare la situazione rispetto agli anni passati, tenta di mettere una pezza alla contrazione degli investimenti. Basti pensare che il governo, negli ultimi due anni, ha sottratto all’università un miliardo e 335 mila euro e il ddl non prevede alcun nuovo finanziamento”. Lo ha denunciato stamane a Cagliari, durante una conferenza stampa, il responsabile nazionale del Partito democratico per l’università e la ricerca Marco Meloni. “Si tratta di una manovra”, ha aggiunto Meloni, che siede anche tra i banchi del consiglio regionale della Sardegna, “pensata per allontanarci ulteriormente dagli standard europei. Basti pensare che, in media, i Paesi Ocse investono per l’università e la ricerca l’1,3% del Pil, contro lo 0,8% dell’Italia”.

Secondo il Pd, il governo giustifica mancati nuovi investimenti con la carenza di risorse. “È falso: le risorse si potrebbero reperire eccome. Per esempio”, ha aggiunto Marco Meloni, “l’esecutivo potrebbe indire l’asta per le nuove frequenze del digitale terrestre e ricavarne almeno quattro miliardi di euro, anzichè regalarle a chi è già titolare di frequenze, come Mediaset”. Nella proposta del Partito democratico per una “vera riforma dell’università”, come è stata definita stamane, si chiedono maggiori opportunità per gli studenti. “Si mantengano gli assegni di merito e le borse di studio”, ha detto il consigliere regionale, “che sono strumenti indispensabili per superare l’enorme ingiustizia dell’università italiana, che vede laurearsi solo il 10% di studenti figli di non diplomati, contro il 35% della Francia e il 40% della Gran Bretagna”.

Oltre a chiedere l’applicazione di strumenti che combattano il precariato negli atenei, il Pd ha lanciato un appello ai rettori per la “sospensione dei bandi per nuovi contratti di insegnamento”, ha concluso Meloni, “che prevedono una paga di 1 euro l’ora ed un tetto massimo di 3000 euro l’anno: un lavoro mal pagato non è mai un lavoro ben fatto”. Nei prossimi giorni il Consiglio regionale dovrebbe discutere una mozione che contiene le proposte del Pd sui temi della riforma universitaria. “La nostra non vuole porsi come una semplice critica”, ha puntualizzato il segretario regionale del Pd Silvio Lai, “ma crediamo sia importante avanzare delle proposte concrete per far sì che il sistema scolastico e universitario sia migliorato e non messo in difficoltà, come si vorrebbe fare con il ‘ddl Gelmini'”.