I dati sull’occupazione e qualche lezione dalle scelte di Giovannini e Poletti

I dati sull’occupazione e qualche lezione dalle scelte di Giovannini e Poletti

Dai dati odierni sull’occupazione, apparentemente contraddittori – gioire per l’incremento degli occupati, o disperarsi per quello della disoccupazione, che segna il livello più alto dal 1977? – possiamo trarre qualche lezione importante, se adottiamo tutti (a partire dal governo) un’ottica oggettiva e pragmatica.Infatti, di là dei proclami roboanti di chi ritiene di essere dotato di virtù taumaturgiche, la storia – specie quella che riguarda gli affari di Stato e le politiche pubbliche – procede molto più per continuità, per esperimenti e correzioni, che per cesure nette.

Così, scoprire che l’aumento degli occupati a tempo indeterminato è concentrato tutto nel primo trimestre di quest’anno –prima del decreto Poletti, per intenderci – mentre i contratti precari e a tempo determinato continuano a crescere inesorabilmente, ci consente di valutare positivamente sia l’azione svolta su questo tema dal governo Letta con i decreti Giovannini, sia la scelta, compiuta ora nella legge di stabilità, di prevedere la decontribuzione triennale per i nuovi assunti a tempo indeterminato, rimediando così a un’impostazione che ha dimostrato di non produrre effetti positivi in termini di occupazione stabile e di qualità.

Rapporti_lavoro_tempo_indeterminato_2013-2014