Il costo dell’ignoranza e le scelte che l’hanno prodotta

Il costo dell’ignoranza e le scelte che l’hanno prodotta


Articolo di Marco Meloni, pubblicato martedì 11 giugno su l’Unità

Il volume Il costo dell`ignoranza parte da una celebre espressione attribuita a Derek Bok, già presidente emerito dell`Università di Harvard e autore di importanti volumi sul sistema educativo e universitario degli Stati Uniti: «Se pensate che l`istruzione sia cara, provate l’ignoranza». L`Italia, con una miopia senza eguali per un Paese avanzato, ha in certo modo «provato l’ignoranza» nelle scelte strategiche degli ultimi vent`anni. Infatti, il peso di istruzione e ricerca nella composizione della spesa pubblica complessiva è passato dal 23,1% del 1990 al 17,7% del 2009 (una contrazione del 5,4%, che non ha eguali in nessun altro settore della spesa pubblica).

Per analizzare compiutamente le conseguenze sistemiche di queste scelte, dobbiamo ricordare che l`Italia non si muove in un vuoto. A marzo 2000, come Unione Europea, ci eravamo dati l`obiettivo (fallito) di «diventare l`economia della conoscenza più competitiva e dinamica al mondo». Ciò che «ci chiede» l`Europa a livello di vincoli di bilancio viene spesso sottolineato, ma ciò che «ci chiede>, per gli studenti con la Strategia Europa 2020 è spesso ignorato: si consideri l`obiettivo del 40% di laureati entro il 2020 nella fascia di età 30-34 anni (nel 2010 eravamo poco sopra il 20%, contro una media Ue del 32,5%) e quello della riduzione della dispersione scolastica sotto il 10% (siamo vicini al 19%, con punte molto più alte nel Sud e nelle isole, la media europea è del 14%).

La società dell`ignoranza è anche e soprattutto una società immobile, in cui, come avviene purtroppo nel nostro paese, solo il 10% dei giovani italiani con il padre non diplomato riesce a laurearsi, mentre sono il 40% in Gran Bretagna, il 35% in Francia, il 33% in Spagna. Questi obiettivi non sono neutri o casuali, ma trovano in una crescita inclusiva il paradigma della nuova sostenibilità dello stesso modello sociale europeo. In questo contesto, i «mattoni» della crescita si possono individuare nel potenziamento degli investimenti in conoscenza, nell`innalzamento del livello e della qualità dell`istruzione, nella piena partecipazione alle politiche europee per la ricerca e l`innovazione. A partire dalla Strategia di Lisbona del 2000, l`istruzione viene considerata una risorsa strategica per lo sviluppo europeo, il rafforzamento del sistema economico, per le politiche del lavoro, per il miglioramento sostanziale della qualità del capitale umano di tutti i cittadini del continente. Ignorare questi temi, e non cogliere la centralità dell`istruzione e della ricerca per la crescita di oggi e domani, vuol dire far subire il «costo dell`ignoranza» a tutto il tessuto economico.

Infatti, come ha ricordato Mario Draghi, «una buona istruzione incide sulla efficienza delle imprese, pone le condizioni affinché il processo di selezione concorrenziale degli imprenditori più innovativi, più adatti a sospingere lo sviluppo economico, si dispieghi senza i freni esercitati da diritti di casta e da posizioni di rendita».

Il costo dell`ignoranza, con un approccio interdisciplinare e la collaborazione di numerosi studiosi ed esperti, vuole accompagnare una netta inversione di tendenza dell`Italia su questi temi. Il volume si chiude con un decalogo di policy recommendations, dieci proposte operative che ricapitolano le riflessioni dei 14 capitoli del libro e si rivolgono al discorso pubblico, al mondo accademico e ai decisori politici. Il contenuto delle proposte tocca numerose questioni: per corrispondere realmente all`articolo 34 della Costituzione dobbiamo partire dal diritto allo studio, con la realizzazione di un Programma nazionale per il merito e il diritto allo studio che superi l`attuale frammentazione regionale. Un altro tema fondamentale riguarda la piena integrazione dell`orientamento con il sistema di istruzione superiore, per dare ai cittadini gli strumenti per verificare la qualità della formazione impartita, anche attraverso test ad hoc. Altre proposte riguardano l`assegnazione del 35% delle risorse alle università su base premiale, gli investimenti su edilizia e infrastrutture, regole chiare e semplici per il reclutamento, la carriera, la circolazione dei cervelli. Sulla mobilità internazionale, ci proponiamo un obiettivo ambizioso: incentivare (attraverso sgravi fiscali per le famiglie, riconoscimento dei crediti, scambi di ospitalità) la partecipazione al programma Erasmus, con l`obiettivo di arrivare in 5 anni al 20% di studenti Erasmus all`anno.

Non è troppo tardi per trovare il coraggio di investire in conoscenza: è, anzi, una strada da perseguire con decisione  e con urgenza. Il «costo dell`ignoranza» è un fardello che non possiamo più sopportare.

 

Il volume Il costo dell`ignoranza, curato da Marco Meloni e Giliberto Capano ed edito da Il Mulino (collana Areb), è stato presentato lunedì 10 giugno al Ministero dell`Istruzione nel corso di un convegno al quale sono intervenuti, oltre ai curatori, Giuliano Amato, Maria Chiara Carrozza e Filippo Andreatta.