La Zes unica ignora l’insularità e i sardi. I parlamentari PD Lai e Meloni contro il decreto Sud. Cossa (Riformatori): “Penalizzante”
Da L’Unione Sarda
17 ottobre 2023
«Il decreto Sud è un grande bluff del governo Meloni». Non lascia spazio a fraintendimenti il giudizio dei parlamentari sardi Dem, Silvio Lai e Marco Meloni, sul decreto legislativo che istituisce la Zes unica per il Mezzogiorno: «Ignora il principio di insularità e affossa gli interessi della Sardegna».
Il pacchetto. Per questo, ieri, nella sede di via Emilia a Cagliari, Lai e Meloni hanno presentano un pacchetto di nove emendamenti con particolare riferimento alla Zes, invitando tutti gli schieramenti politici a condividerli e la Giunta Solinas a impugnare il provvedimento sul piano della costituzionalità «qualora le modifiche non passassero». Il Dl Sud, ora all’esame della commissione finanza alla Camera, approderà a Montecitorio il prossimo 27 ottobre. «Non viene contestata l’estensione a tutto il territorio del Mezzogiorno della Zes, ma l’accentramento di tutte le procedure su una cabina di regia di Palazzo Chigi, dove già esiste quella del Pnrr», spiegano. «Il decreto vuole riparare ai danni del ministro Fitto con i tagli al Pnrr tentando di compensare con risorse sottratte alle Regioni che più ne hanno bisogno», incalzano i due esponenti del Pd, «prende le risorse disponibili per aree territoriali limitate e le usa per territori più grandi. Sarà una lotta tra poveri per arrivare primi, anziché privilegiare la valutazione strategica degli investimenti». E ricordano: «Sardegna e Sicilia sono regioni a Statuto speciale e meritano un’attenzione e un trattamento diverso».
Le critiche. Le critiche al Dl Sud, però, arrivano anche dal centrodestra sardo: «La creazione di una Zes unica è penalizzante, non tiene conto della condizione di insularità e rischia di creare più danni che benefici. Per questo serve che il Parlamento modifichi il testo», afferma il consigliere regionale dei Riformatori Michele Cossa, «si deve tener conto delle specificità insulari e garantire una maggiore attenzione in particolare per la Sardegna, l’isola europea più lontana dal continente». Anche per i sindacati, questo decreto, se approvato senza modifiche, cozza con l’inserimento del principio di insularità nella Costituzione italiana. «Trattare allo stesso modo aree industriali e sistemi economici completamente diversi non aiuterebbe allo sviluppo di quei territori, ma significherebbe condannarli ulteriormente a una condizione di marginalità e irrilevanza», commentano i leader regionali di Cgil, Cisl e Uil Fausto Durante, Gavino Carta e Francesca Ticca, «La Zes unica rischia di mettere in discussione tutto il percorso fatto per il riconoscimento dell’insularità».
La discussione. Il deputato di FdI Salvatore Deidda assicura che «ci sono ancora emendamenti della maggioranza da esaminare. Stiamo discutendo quali migliorie apportare. La discussione è ancora aperta, ma non ragioniamo con gli ultimatum». Per l’esponente di FI, Pietro Pittalis il governo sta rimettendo ordine a «un sistema che, forse, se tutti i problemi al Sud permangono, prima non ha funzionato. Bene l’azione di Fitto: ora si tratta di individuare le vocazioni di ogni realtà territoriale e le specificità di ogni regione per cercare di valorizzarle con i punti di forza».