Margherita, ricambio al vertice

Tutti d’accordo sulla necessità di dar vita al Partito Democratico e sugli obiettivi principali da perseguire, meno unità sui metodi da seguire: sono questi i due punti principali emersi dai lavori del congresso provinciale della Margherita, tenuto ieri all’hotel Quattro torri. La corsa per l’elezione del nuovo segretario ha visto fronteggiarsi il numero uno uscente, Davide Carta, e la new entry Valentina Sanna: il primo ha avuto il sostegno della corrente che fa capo ai consiglieri regionali Marco Meloni ed Eliseo Secci, la seconda ha potuto contare sull’appoggio di Paolo Fadda e Marco Espa. Quasi scontata – per la conferma occorrerà attendere i dati ufficiali che saranno resi noti oggi – l’elezione di Valentina Sanna, posto che numeri alla mano lo schieramento a sostegno del segretario uscente veleggiava su un consenso del quaranta per cento. Quali sono i punti caratterizzanti le due diverse correnti? Il sindaco di Sestu Aldo Pili, fautore della lista “Uniti” e sostenitore di Valentina Sanna, rende l’idea con un semplice ma efficace paragone: ‹‹In termini politici, noi siamo i parlamentaristi, loro i presidenzialisti. In sostanza, la nostra corrente punta più sul ruolo del partito e ne rivendichiamo il peso in seno all’azione politica. Non credo comunque che vi siano sostanziali differenze sugli obiettivi da raggiungere – tiene a sottolineare Pili – la discussione in atto, semmai, riguarda i metodi e due differenti modi di interpretare la politica››. Partito Democratico: in questo caso, tutti d’accordo sulla necessità di arrivare al più presto al battesimo della nuova creatura politica targata centrosinistra, ma non mancano i distinguo. ‹‹Il nuovo soggetto si farà con l’apporto della Margherita, dei Ds e di Progetto Sardegna – ha detto Marco Meloni – ma crediamo che vadano coinvolti anche i movimenti e le diverse espressione della società civile che si riconoscono nel progetto unitario del centrosinistra: in questo senso, crediamo nell’importanza di un pieno coinvolgimento della base. Occorrerà poi scrivere regole chiare in merito ai mandati, ad esempio sul loro conferimento e sulla loro durata – ha aggiunto Meloni – e soprattutto bisogna puntare su un reale ricambio generazionale››. Il richiamo all’importanza delle nuove leve arriva anche da Valentina Sanna: ‹‹Riponiamo molte speranze nei giovani, dobbiamo scommettere su di loro. In questa direzione, credo sia importante che i giovani prendano il buono della politica, e lo reinterpretino secondo modalità attuali››. Le divergenze emergono soprattutto sul modo di “fare politica”: se la corrente targata Fadda e Espa rivendica un ruolo di primo piano per il partito, Marco Meloni tiene a sottolineare che non si deve ‹‹ricalcare quella politica che, soprattutto nella nostra isola, è stata portata avanti negli anni 80 e 90 e ha di fatto contribuito ad affossare la Sardegna sotto i colpi delle corporazioni, dell’economia assistita e, infine, del clientelismo››.