Nuovo avvicendamento dopo lo scambio Fadda-Meloni. Pili si dimette

A tre mesi dalle elezioni politiche Mauro Pili ha fatto la sua scelta per evitare l’incompatibilità da doppio onorevole. Via dal Consiglio regionale e trasferimento definitivo a Montecitorio. Il deputato di Forza Italia ha presentato ieri una lettera al presidente della massima assemblea sarda Giacomo Spissu. Saluti e motivazione: «Le norme vigenti rendono incompatibile l’ufficio di consigliere regionale con quello di rappresentante alla Camera dei deputati». Pili ha spiegato di aver preso tempo «per una doverosa e spero comprensibile riflessione sull’opzione tra le due cariche». Fino al chiarimento sul doppio stipendio: «Il 26 maggio ho comunicato al presidente della Giunta per le elezioni della Camera la mia decisione di rinunciare all’indennità da parlamentare sino alla cessazione del mandato da Consigliere regionale». Imminente il passaggio di consegne con il socialista del
Nuovo Psi Raffaele Farigu, primo dei non eletti nel “listino” regionale del centrodestra al voto di due anni fa. «Ho ricevuto una lettera in cui Mauro Pili mi annunciava la sua decisione di dimettersi», dice Farigu, «e ora devo attendere la comunicazione ufficiale dell’ufficio di presidenza che formalizza la mia entrata in carica. Sono molto emozionato, soprattutto perché un socialista ritorna a far parte della massima assemblea sarda».

Il passaggio di testimone tra Pili e Farigu arriva a una settimana da quello interno della Margherita. Anche Paolo Fadda ha optato per Montecitorio, lasciando spazio a Marco Meloni. «Arrivo in un momento importantissimo per la vita del Consiglio regionale», racconta il neoconsigliere di Quartu. «Dopo due anni di aggiustamenti per correggere le tante distorsioni della gestione precedente, ora si avvia una stagione interessantissima. Penso alla strada verso il nuovo Statuto, penso all’intesa Stato-Regione». L’uscita di scena di Paolo Fadda ha lasciato libera la poltrona da vicepresidente dell’assemblea di via Roma. E’ a un passo dalla nomina Eliseo Secci, chiamato però a lasciare la presidenza della commissione Bilancio. E la Margherita ieri sera è stata chiamata a sbrogliare la matassa che porta alla successione di Secci: c’erano più candidature in ballo, ma alla fine è arrivata la fumata bianca sul nome di Luigi Cucca.

Dopo le dimissioni di Fadda e Pili resta ancora in piedi la doppia carica di Giorgio Oppi.Il leader dell’Udc sarda – anche lui eletto a Montecitorio ad aprile – non ha ancora espresso la propria opzione. La decisione sembra vicina, è facile intuire che anche Oppi possa puntare su Roma. A quel punto enterebbe in Consiglio il collega di partito Vittorio Randazzo. (g.z.)