Regione: su Sfirs logiche spartitorie, Pigliaru non sia complice di ritorno al passato

Regione: su Sfirs logiche spartitorie, Pigliaru non sia complice di ritorno al passato

La nomina a presidente della società finanziaria della Regione Sardegna di un anziano avvocato, il cui principale requisito – così riferiscono gli organi di informazione – sembra essere l’amicizia con qualche esponente politico del centrosinistra, sembra accelerare la tendenza della ‘giunta dei tecnici’ a far prevalere, nelle scelte più rilevanti, logiche spartitorie a criteri fondati sul merito e la competenza. Una tendenza già emersa in occasione della confusa e oscura vicenda della nomina del direttore generale dell’Azienda sanitaria regionale, sulla quale la giunta regionale e il presidente Pigliaru appaiono tuttora balbettanti e intimoriti dall’incredibile diktat di alcune correnti del Pd e di altri partiti e partitini del centrosinistra, ansiosi di inaugurare una nuova (?) stagione di spartizione del potere. Finora in tanti, nel Partito democratico e nel centrosinistra, abbiamo assistito silenti e delusi a questo triste e inatteso ritorno al passato: ora è giunto il momento di chiedere a Francesco Pigliaru se intende rendersi complice della peggior politica o mostrare una capacità di leadership adeguata al ruolo al quale lo hanno eletto i cittadini sardi. Si faccia coraggio, non si faccia coinvolgere in queste spartizioni di sottogoverno, e forse la sua amministrazione sarà capace di ritrovare anche la capacità di affrontare le grandi questioni che attanagliano la nostra regione – a partire da quella dei trasporti e della continuità territoriale – che sembra del tutto smarrita.