Una dura sconfitta, tante buone ragioni per ripartire

Una dura sconfitta. L’effetto Soru non è bastato a compensare il ritardo della coalizione di centrosinistra, e Cappellacci è il nuovo presidente della Regione con il 51,9% dei voti, mentre Renato Soru si ferma al 42,9% (con un divario di 79.000 voti, i dati si riferiscono a 1.658 sezioni scrutinate su 1.812). Un divario maggiore divide le due coalizioni: il centrodestra raggiunge il 56,71% mentre il centrosinistra si ferma al 38,62% (con un distacco di 119.00 voti, sempre considerando 1.473 sezioni su 1.812).

Il mio risultato. Dalle stime provvisorie sulle preferenze individuali e l’attribuzione dei seggi, dovrei risultare tra gli eletti del Pd a Cagliari, con circa 4.800 voti di preferenza (manca ancora il dato di qualche comune). Un risultato davvero importante, che premia l’impegno dei tantissimi che si sono spesi a sostegno della mia candidatura – e che vorrei ringraziare ora da qui, uno ad uno, insieme a tutti gli elettori che hanno votato per me, per il PD e per Renato Soru – e che mi carica di una grande responsabilità nel perseguire, anche dai banchi dell’opposizione, l’interesse della Sardegna. Un’opposizione che vorrei fosse diversa da quella della Destra negli scorsi anni: seria e rigorosa, attenta al merito dei problemi, dura quando necessario. Chiedo a chi ha la responsabilità di governare la Regione di considerare conclusa la campagna elettorale, e di non distruggere, per partito preso, le cose buone degli scorsi anni: dall’intesa sulle entrate, alla tutela del paesaggio, alle politiche sociali, agli interventi per i giovani, le famiglie, gli studenti. Sono le conquiste di questi anni, che difenderemo in modo intransigente.

Il mio impegno. Sarà rappresentare al meglio i miei elettori, e tutti i Sardi. Lo farò mantenendo attivi i canali di comunicazione che in queste settimane ci hanno consentito di incontrarci, di ascoltarci, di dialogare: questo sito internet, che in un mese ha ricevuto oltre 12.000 visite da oltre 9.000 visitatori unici, la sede del Comitato a Cagliari, gli incontri nel territorio. E gli approfondimenti sui temi oggetto dell’attività del Consiglio regionale e sulle questioni cruciali dell’agenda politica, insieme alle attività di formazione. Per ripartire insieme alle tante persone, e ai tanti ragazzi, che in questi mesi e ancor più in queste settimane hanno dato una grande dimostrazione di impegno, di credere nella politica come strumento per cambiare il nostro destino collettivo. Restiamo in contatto, dunque, per fare della rappresentanza politica un fatto concreto, quotidiano, un elemento costante di crescita democratica.

La prospettiva. Una dura sconfitta, dunque. Come ripartire? Dobbiamo ricostruire dalle fondamenta il Partito Democratico e rilanciare l’iniziativa del centrosinistra sardo. Al momento il compito sembra improbo. Il PD ha pagato – perdendo quasi 10 punti percentuali dalle elezioni politiche di aprile – da un lato mesi di difficoltà interne e dissidi senza fine, e dall’altro una incapacità di rappresentare la maggioranza degli elettori, che ormai ha superato il livello di guardia. Come dimostrano le dimissioni di oggi di Veltroni. Però, in Sardegna, abbiamo la fortuna di poter partire dal lavoro di questi anni. Abbiamo costruito, già a partire dal 2004, una identità politica fondata su un programma e sull’azione di governo. Sul rigore morale, su un progetto per il futuro, sulla modernizzazione della Sardegna. Ora dobbiamo ripartire da qui, interrogandoci sulle ragioni che hanno spinto i sardi a dare fiducia alla Destra, ma sapendo di poter contare su un grande patrimonio: l’entusiasmo dei tantissimi sardi, che – in Sardegna e fuori dalla Sardegna – hanno creduto nel nostro progetto, nelle idee e nell’azione di Renato Soru. Ci hanno creduto come ci ho creduto, e ci credo, io. Il fatto che in tutto quest’anno, e anche ieri sera, in una circostanza certo non facile, Renato Soru abbia dimostrato di credere nella prospettiva politica del PD, è una certezza da cui partiamo. Il lavoro di questi anni non andrà disperso. Infine, mi sento di ringraziare qui, pubblicamente, un grande Presidente della Regione, e con lui una giunta regionale che ha sempre agito con impegno e lungimiranza nell’interesse esclusivo della Sardegna, anteponendo a tutto lo spirito pubblico e il senso delle istituzioni. Anche da questi valori e da questo lavoro ripartiremo, da domani, per continuare a fare il bene della Sardegna.
Ancora grazie a tutti!

Marco