Una riforma piccola piccola: ecco perchè non abbiamo partecipato al voto della Commissione Industria

L’approvazione, da parte della Sesta commissione del Consiglio regionale, della proposta di legge presentata dall’on. Giagu riguardo alla riforma dei Consorzi industriali, sebbene risponda all’esigenza di adottare rapidamente un provvedimento in materia, a nostro avviso suscita forti perplessità sia nel merito sia, dal punto di vista del Partito democratico, nel metodo.

Sotto il primo aspetto, da un lato la forte riduzione delle competenze in capo ai consorzi, avvenuta negli ultimi anni da parte di disposizioni legislative nazionali, dall’altro le norme presenti nella finanziaria nazionale (art. 27: “lo Stato e le regioni, nell’ambito di rispettiva competenza legislativa, provvedono all’accorpamento o alla soppressione degli enti, agenzie od organismi, comunque denominati, titolari di funzioni in tutto o in parte coincidenti con quelle assegnate agli enti territoriali ed alla contestuale riallocazione delle stesse agli enti locali”) farebbero ritenere più coerente ed appropriata una soluzione radicale, di abolizione di queste strutture e di trasferimento delle competenze da esse esercitate in capo agli enti locali, con una netta riduzione dei costi e con un miglioramento dell’efficienza dei servizi forniti alle imprese.

Ma, anche a prescindere dal merito, come consiglieri del Partito democratico abbiamo ritenuto molto grave che si sia proceduto all’approvazione di un provvedimento non condiviso nell’ambito del gruppo e del Partito, tanto più che si è seguita un’impostazione contrastante con quella espressa dalla Giunta regionale. Sarebbe stato decisamente più saggio dare seguito alle affermazioni del segretario Cabras, il quale in diverse occasioni – in particolare nell’assemblea regionale del Partito e nella prima riunione dei consiglieri del PD – ha ribadito che in caso di dissenso è opportuno confrontare le diverse posizioni e giungere a una posizione comune del gruppo consiliare. In questa circostanza si è preferito invece spaccare il PD e votare costantemente insieme all’opposizione.

Per queste ragioni, piuttosto che esprimere la nostra posizione con un voto contrario, pur seguendo i lavori della Commissione, abbiamo espresso il nostro disagio non prendendo formalmente parte all’esame del provvedimento.

Crediamo sia necessario completare quanto prima il chiarimento avviato ieri nella riunione del Gruppo consiliare del PD, cosicché le decisioni sul merito delle questioni – compresa quella sul riordino delle aree industriali – siano assunte secondo procedure chiare e democratiche e tutti i consiglieri iscritti al gruppo siano vincolati a rispettarle.

Cagliari, 20 dicembre 2007

Marco Meloni
Mario Bruno

Consiglieri regionali Partito Democratico