Abbracci e sorrisi, il PD fa pace con i paracadutati
Tutti in una stanza, paracadutati da Roma ed eletti alle primarie del Pd. Gomito a gomito. Sorridenti anche. È il giorno in cui il Partito democratico ligure presenta ufficialmente i suoi candidati alle politiche di febbraio e annuncia una campagna elettorale «sobria», mentre Donatella Albano, l`imperiese capolista al Senato denuncia nei suoi territori, «un centrodestra allo sbando che conduce una campagna personale contro di me» e il capolista alla Camera, Andrea Orlando promette «noi ci candidiamo a governare il paese e a cambiarlo. E la prova del fuoco sarà la Liguria, dove esiste un tessuto industriale da proteggere e una rete infrastrutturale da far decollare».
Pagheranno la campagna elettorale anche di tasca loro, i candidati del Pd. Quanto? Non si sa ancora. Il segretario regionale, Lorenzo Basso insiste sulla sobrietà della comunicazione elettorale: non ci sarà grandeur nella corsa alle elezioni. Ma i ventiquattro candidati, 16 alla Camera e 8 al Senato, dovranno presentarsi muniti di assegno. «E previsto nel regolamento, aspettiamo di conoscere quali saranno le decisioni a livello nazionale per uniformarci» spiega.
Foto di gruppo. Prima quella della Camera: Andrea Orlando, la savonese Anna Giacobbe, poi i genovesi Mario Tullo e Lorenzo Basso; quindi la toscana Raffaella Mariani e il sardo Marco Meloni (due dei tre paracadutati da Roma); manca Mara Carocci a Roma per lavoro, ma ci sono il sindaco di Bogliasco Luca Pastorino, l`ex vice sindaco di Albenga Franco Vazio, il vice sindaco di Cogoleto Marina Costa; poi Sara Di Paolo, Daniela Peri, Paola Sisti, Alessandro De Venuto, Leandro Faraldi e Roberta Magioncalda.
Poi la foto del Senato: Donatella Albano, Roberta Pinotti, il sarzanese Massimo Caleo, l`economista Paolo Guerrieri (imposto da Roma), Vito Vattuone, Michela Marcone, Marco Russo e Carla Olivari Flick. «Siamo uno squadrone» sorride il vice segretario ligure, Giovanni Lunardon.
«Il Pd ligure è soddisfatto del risultato raggiunto nella composizione delle liste. Dei ventiquattro candidati, ventuno sono stati scelti con le Primarie e sono espressione del territorio. Anche la parità di genere è perfettamente rispettata: metà candidati sono donne» spiega Lorenzo Basso, segretario regionale (autosospeso) e candidato. Davanti alla sua platea sigilla l`operazione-liste condotta dai liguri in terra romana: «Abbiamo ottenuto tre importanti risultati nella composizione dell`elenco dei dodici parlamentari effettivamente eleggibili: la riduzione da quattro a tre dei parlamentari indicati dal Pd nazionale, l`indicazione di due liguri, vincitori delle primarie nei rispettivi collegi, capolista e le qualità e le competenze dei tre candidati indicati da Roma: avevamo chiesto personalità con competenze utili al servizio della Liguria. Siamo stati esauditi».
Mai più eletti che una volta in Parlamento scarrocciano da un partito all`altro. In piazza della Vittoria l`esempio da non copiare è quello di Claudio Gustavino, senatore eletto del Pd e poi transitato dal gruppo misto all`Udc. «Questi candidati sono stati scelti in maniera chiara alle primarie dagli elettori del centrosinistra e sono caratterizzati da un percorso personale – osserva Basso. Cinque anni fa le liste erano ancora fatte con la logica delle quote di partito, oggi nascono da un partito unico».