Bilancio, pressing del Pd sulla Giunta: «Investiamo in istruzione e ambiente»

Bilancio, pressing del Pd sulla Giunta: «Investiamo in istruzione e ambiente»

di Giuseppe Meloni, da L’Unione Sarda del 12 gennaio 2015

Dalla direzione regionale molte frecciate verso la manovra. «E la vertenza entrate non è esaurita»

Qualcuno ha detto che alla Finanziaria proposta dalla Giunta Pigliaru «manca l’anima». Concetto un po’ fumoso ma ricorrente, in politica, e preoccupante – per la Giunta stessa – se proviene dal Pd, cardine della maggioranza di centrosinistra. La critica animista è risuonata sabato a Oristano, nella direzione regionale del partito, e vale a indicare una carente strategia di sviluppo nella manovra 2015.

Non è forse il parere di tutto il Pd sardo, ma sono apparse pungenti le osservazioni conclusive di Renato Soru. Che vorrebbe più chiarezza sulla vertenza entrate, e soprattutto reclama maggiori investimenti sull’istruzione e sull’ambiente.

I NODI Nessuna ostilità verso la Giunta, ribadisce il segretario: se un partito dà il suo contributo di idee fa solo il suo mestiere. Ciò non toglie che nel dibattito oristanese alcuni interventi siano stati assai critici verso la Finanziaria disegnata dall’assessore Raffaele Paci, e questo potrebbe rendere meno scorrevole l’imminente esame in Consiglio regionale.

C’è perplessità su una delle scelte fondanti, il mutuo pluriennale da 600 milioni (100 nel 2015) per infrastrutture. Un intervento «keynesiano», anticiclico, avevano detto un mese fa Francesco Pigliaru e lo stesso Paci. Ma c’è chi – come il presidente Anci Pier Sandro Scano – teme che tutto si traduca in opere pubbliche di scarso impatto.

ISTRUZIONE Il deputato Marco Meloni ha parlato di «istruzione come priorità politica: se la legge costringe la Regione a raddoppiare la tassa per il diritto allo studio, si agisca per cambiare una legge sbagliata». La sua proposta è stanziare nella Finanziaria le risorse per azzerare il balzello. «Il giudizio complessivo sulla manovra è positivo», ha premesso nel suo intervento Andrea Murgia, neo responsabile Economia nella segreteria Pd: «Però il Consiglio deve migliorarla. L’idea del mutuo va bene, visti anche gli attuali tassi d’interesse. Serve magari un indirizzo più chiaro su come usare quei soldi. Per creare sviluppo, si investa su cultura e istruzione».

Concetti ampiamente ripresi da Soru: il segretario ritiene che l’esame della manovra in Consiglio possa essere l’occasione per finalizzare all’istruzione (anzitutto con azioni contro la dispersione scolastica) i 100 milioni di mutuo per il 2015. Ha anche auspicato che si torni a finanziare il 100 per cento (rispetto all’attuale 70) delle borse di studio per chi ne ha diritto, «anzi: bisognerebbe finanziarne anche di più». Il secondo grande tema su cui il segretario reclama interventi più decisi è l’ambiente.

Altri giudizi, sulla proposta della Giunta, sono stati però più morbidi: soprattutto quello del presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, che ha illustrato alla direzione il disegno di legge. «Lo giudico molto positivamente», conferma all’indomani della riunione, «anche se perfettibile. Non mi sembra che manchi un progetto chiaro, e neppure che non ci siano risorse per la scuola. Comunque le indicazioni emerse dalla nostra discussione aiuteranno il lavoro consiliare». Dissonanti, rispetto alle valutazioni di Soru, anche le parole di Tore Cherchi, che tra l’altro ha contestato alcuni dati sull’istruzione forniti dall’europarlamentare, relativi all’epoca in cui era governatore.

LE ENTRATE Soru, sintonizzandosi anche in questo caso con molti rilievi emersi nel dibattito, ha poi dichiarato di ritenere ancora aperta la vertenza sulle entrate. Il primo a sollevare il problema è stato l’ex deputato Giulio Calvisi, che alla Camera aveva seguito attentamente la questione negli anni in cui il governo tardava ad attuare l’accordo Stato-Regione del 2006. «Ci sono delle pendenze rispetto al passato e punti da chiarire per il futuro», ha detto Calvisi, che non ha però mosso critiche all’operato della Giunta: «Anzi, dobbiamo sostenere lo sforzo di Pigliaru e Paci con una mobilitazione del partito e dei nostri consiglieri regionali e parlamentari».

Soru però teme che la trattativa con Palazzo Chigi riporti la Sardegna all’epoca pre-vertenza, quando Roma decideva unilateralmente il valore delle compartecipazioni per l’Isola: «L’accordo del 2006 è servito a stabilire parametri certi per quel che ci spetta di Iva, Irpef, Ires e così via. Bisogna ripartire da lì». Per poter definire i gettiti su un piano di parità con lo Stato, secondo il segretario, sarebbe utile rispolverare l’Agenzia sarda delle entrate, nata ai tempi della Giunta Soru e poi cancellata dalla Giunta Cappellacci.

Giuseppe Meloni