Depau: «Vedo vitalità e protagonismo ma il futuro è la città metropolitana»

Depau: «Vedo vitalità e protagonismo ma il futuro è la città metropolitana»

CONSIGLIO. Il presidente dell’Aula e i temi dello sviluppo urbano: dall’edilizia privata allo Statuto

Ha il passo lungo e sicuro del maratoneta (la corsa è sport che pratica con ragguardevoli soddisfazioni. Miglior prestazione a Madrid: 3 ore, 44 minuti, 36 secondi) e come gli sportivi conosce pregi e difetti del mondo che frequenta. «C’è ancora molto da fare», dice Ninni Depau, 64 anni, presidente del Consiglio comunale, «e mi piacerebbe se in Aula si discutessero meno mozioni e ordini del giorno – che pure sono importanti – e più atti di pianificazione sui grandi temi. Riconosco l’atteggiamento costruttivo dell’opposizione: ha votato gran parte delle proposte di deliberazione».
Attività politica dentro il Pci, seguita nel Pds e Ds prima di candidarsi nella lista dell’Ulivo, Depau (ex segretario regionale dei bancari Cgil) è pronto alla ripresa dopo un mese di sosta. Ieri conferenza dei capigruppo, martedì 9 settembre assemblea a palazzo Bacaredda. «Spero sia stato un mese di riflessione e riposo per tutti, tenuto conto che il buon anno di lavoro si è chiuso ad agosto in modo un po’ burrascoso».
Con l’opposizione che sbatte la porta sul Pul.
«In quel caso si sono scontrate due esigenze, entrambe legittime: da un lato quella di far sì che il Pul venisse approvato in forma definitiva, dall’altro l’esigenza di approfondimento chiesto dall’opposizione».
L’anno scorso successo a parti inverse.
«Era sempre un giovedì 8 agosto, e l’argomento sempre il Pul: una mia decisione di dare un giorno in più all’opposizione per discutere scatenò l’ira funesta della maggioranza».
Atteggiamenti strumentali o motivazioni legate agli interessi della città e dei cittadini?
«Credo che il Consiglio non sia cosa separata dai cagliaritani. Da un lato c’è la lentezza della pubblica amministrazione di rispondere ai cittadini, dall’altro l’esigenza di approfondimento dell’Aula. Spesso si cerca di superare lentezze precedenti con improvvise accelerazioni».
Il Consiglio risponde con celerità ai richiami della città?
«I comuni sono strutture amministrative, non sono soggetti con potere legislativo. Nascono come erogatori di servizi ai cittadini ma di fatto vengono visti come prima porta dello Stato. La politica deve però riflettere sul ruolo dei Comuni, sempre più agenti di sviluppo territoriale».
Qual è il livello di attenzione dell’Aula rispetto ai problemi concreti della città?
«Abbiamo un Consiglio che sta dimostrando freschezza e vitalità, nuovo protagonismo dei consiglieri e delle commissioni».
Quanto pesa realmente il lavoro dell’Aula?
«Ci troviamo di fronte a un crinale importante della vita della nostra città. Da una parte la crisi economica e la progressiva limitazione dell’autonomia finanziaria dei Comuni, dall’altra l’aumento delle richieste e delle aspettative dei cittadini. In questo senso va valorizzato il ruolo del Consiglio nel suo ruolo di pianificazione strategica e dello sviluppo della città. Questo richiede che l’Aula sia la sede di un confronto fra visioni alternative. Ma ogni amministrazione non può mettere in discussione ciò che ha realizzato l’amministrazione precedente: sarebbe la rovina per la città. I piani strategici hanno una vita temporale che va ben oltre la singola consiliatura».
Cosa potrebbe fare oggi l’Assemblea per dare un segnale alla città?
«Servirebbe un adeguamento dell’istituzione a una realtà in mutazione come la nascita della città metropolitana. Esiste già il piano intercomunale, che è l’accordo tra Comuni diversi. Le città metropolitane sono elementi di sviluppo regionale: vuol dire che tutto, dallo spopolamento agli altri argomenti al centro dei nostri interventi, verrebbe percepito diversamente, con più equilibrio».
La sua sensazione?
«Talvolta vedo una politica impaurita rispetto al populismo imperante, che risponde alle critiche ripiegando su se stessa, mostrandosi incapace di confrontarsi sulle strategie e sul futuro».
La terapia.
«Il Consiglio si è già riappropriato del suo ruolo per quanto riguarda l’architettura regolamentare. Dà grande importanza alla Commissione statuto e promuove dibattiti su edilizia privata, piano triennale, università, città metropolitana, politiche sociali».
Da martedì su cosa si discuterà?
«Ci sono diverse scadenze legate al bilancio. Ma anche la proposta della riduzione della Tasi, subito dopo della tassa sui rifiuti e il Piano particolareggiato del centro storico».
Pietro Picciau