Il Centrosinistra: Ora la verità sul G8

Mozione sullo stato dei lavori per la realizzazione delle opere connesse al programmato vertice G8 e sulle iniziative della Regione Sardegna al fine di difendere gli interessi, le risorse finanziarie e le prerogative regionali, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell’articolo 54 del Regolamento.

 

IL CONSIGLIO REGIONALE

 

PREMESSO che, a seguito dell’inchiesta che ha portato all’arresto dei vertici della Struttura di missione della Protezione civile e sulla base delle notizie apprese dalla stampa nazionale e riprese da tutta la stampa sarda, è stata richiamata l’attenzione dell’opinione pubblica sarda e nazionale sullo stato dei lavori per le opere connesse al programmato vertice del G8 nell’Isola di La Maddalena;

CONSIDERATO che:

  • in seguito ai fatti recenti che hanno coinvolto i vertici della Struttura di missione è aumentata la preoccupazione che la realizzazione delle opere resti incompleta, che i complessi residenziali non aprano, che il porto non venga completato, che la Vuitton Cup finisca altrove minando definitivamente il processo di riconversione dell’economia da militare a turistica e nautica;
  • gli appuntamenti internazionali, alternativi al G8, più volte annunciati dal Presidente del Consiglio, Berlusconi, fondamentali per il rilancio dell’economia maddalenina e sarda, non sono ad oggi stati formalizzati;

RICORDATO che:

  • il Governo Prodi e l’attuale Esecutivo avevano programmato tutte le attività necessarie per l’ottimale organizzazione del grande evento e l’adeguata accoglienza delle rappresentanze dei paesi partecipanti e dei capi di governo, garantendo in particolare la logistica della mobilità nell’ambito del territorio interessato e l’attuazione delle iniziative infrastrutturali necessarie per ospitare nelle migliori condizioni il grande evento;
  • con ordinanza firmata dal Presidente del Consiglio dei ministri il 27 agosto 2008, per consentire in termini di urgenza l’espletamento delle iniziative citate nel piano delle opere correlate alla realizzazione del grande evento relativo alla presidenza italiana del G8 e per favorire il rilancio turistico e socio-economico dell’arcipelago della Maddalena, furono riservate risorse finanziarie per complessivi 834 milioni di euro per le opere previste nell’Isola di La Maddalena e altre opere, cosiddette collaterali, da realizzare nel territorio del nord Sardegna; la stessa ordinanza stabilì per la realizzazione di tali interventi le cosiddette procedure accelerate proprie degli interventi tipici della protezione civile;

CONSIDERATO che:

  • molte di tali opere rientravano all’interno di beni militari dismessi, in quanto non più utili alla sicurezza militare del nostro Paese, e secondo gli accordi intercorsi nel marzo del 2008 tra la Regione Sardegna e lo Stato italiano, in attuazione dell’articolo 14 dello Statuto sardo, avrebbero dovuto transitare con particolare riferimento all’area dell’ex all’Arsenale e all’ex ospedale militare di La Maddalena, nella disponibilità piena della Regione Sardegna;
  • fu predisposta dalla Struttura di missione la base di gara per l’assegnazione della gestione delle strutture ricettive nell’area dell’ex Arsenale, consistente in un albergo a 5 stelle, un centro congressi e un porto turistico, alla quale partecipò una sola società, la Mita Resort Srl, mentre altre due società presentarono ricorso sulle modalità di organizzazione del bando stesso;
  • dal capitolato tecnico, predisposto in data 13 febbraio 2009, disposto per la gara di appalto risulta che il soggetto gestore delle strutture ricettive nell’area suddetta avrebbe gestito la struttura per 30 anni e dovuto pagare una quota minima una tantum da corrispondere alla Struttura di missione oltre ad un canone annuale di concessione destinato alla Regione Sardegna;
  • a seguito dello spostamento del G8 risulta una nuova convenzione stipulata il 9 maggio 2009 tra la Struttura di missione e il gruppo Mita Resort Srl con la quale la concessione è stata prolungata a 40 anni e praticato uno sconto ulteriore sul canone da corrispondere alla Regione Sardegna;

ATTESO che tale struttura risulta, come dichiarato in più di un’occasione dal Sindaco di La Maddalena e da altri amministratori locali, e contrariamente a quanto accaduto all’area dell’ex arsenale, ancora di proprietà dello Stato;

CONSIDERATO che:

  • per quanto concerne gli altri immobili, a tutt’oggi, i soli beni effettivamente passati alla Regione sono l’Arsenale e l’area di Punta Rossa; tutto il resto risulta essere ancora in proprietà e piena disponibilità dello Stato; ci si riferisce, in particolare, all’ex Caserma Faravelli, ai fabbricati e alle aree delle Officine Sauro, alla già citata Villa liberty (ospedale militare), all’ospedale militare vero e proprio, ai fabbricati dell’area militare contigua all’Arsenale (il cosiddetto Molo Carbone), nonché all’area dei giardini pubblici e degli impianti sportivi di Cala Chiesa, al deposito di combustibili di Punta Sassu Isola di S. Stefano, agli alloggi di Loc. Padule e Loc. Vaticano con le aree di pertinenza, alla Guardia Vecchia, limitatamente all’area non necessaria alla Capitaneria di porto, a Porto Palma sull’Isola di Caprera;
  • numerose imprese sarde che hanno realizzato i lavori in subappalto o fornito beni e servizi non sono state pagate con il rischio di trovarsi in enormi difficoltà al punto di licenziare i dipendenti o dichiarare lo stato di fallimento;

ATTESO che la situazione venutasi a creare lascia nella più completa incertezza centinaia di persone già al lavoro e decine di imprese, che si chiedono cosa ne sarà del loro domani, chi pagherà le opere quasi ultimate, chi farà fronte ai contenziosi che si apriranno;

CONSIDERATO che la Struttura di missione incaricata dell’esecuzione delle opere a La Maddalena, oggi sottoposta ad indagine della Procura di Firenze, è la stessa che si occupa dei lavori riguardanti i primi lotti della Olbia-Sassari,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

  1. ad assumere, nei confronti del Governo nazionale, tutte le opportune iniziative per difendere gli interessi, le risorse finanziarie, le opere infrastrutturali e le prerogative statutarie della Regione autonoma della Sardegna, conformemente al suo mandato istituzionale;
  2. ad illustrare i piani delle opere che saranno effettivamente completati, lo stato di avanzamento dei lavori e i tempi di realizzazione previsti;
  3. ad identificare con certezza le risorse finanziarie già erogate e quelle disponibili per il completamento delle opere;
  4. a promuovere, con il coinvolgimento del Governo nazionale, un progetto di sviluppo complessivo del territorio maddalenino che tenga conto delle aspettative di quella comunità e di tutta la Sardegna e della funzione risarcitoria e di definitivo riscatto economico e sociale che gli investimenti, i progetti e le opere collegate all’evento del G8 dovevano rappresentare dopo decenni di vincoli allo sviluppo economico causati dalla presenza militare italiana e americana;
  5. a verificare quanto ha versato il gruppo Mita Resort Srl a titolo di una tantum alla Struttura di missione o ad altro ente dello Stato secondo quanto previsto dal bando di gara per la gestione della struttura alberghiera, del porto e del centro congressi siti nell’area dell’ex Arsenale;
  6. a verificare quanto e per quanto tempo il soggetto gestore di tali strutture è tenuto a corrispondere alla Regione Sardegna come canone di locazione mensile per l’utilizzo delle stesse strutture;
  7. a verificare quando verrà indetta la gara di appalto per la struttura alberghiera situata nell’ex ospedale militare e quando essa sarà nella piena disponibilità e proprietà della Regione Sardegna;
  8. a verificare quando gli altri beni elencati nell’intesa Stato-Regione come beni dello Stato da dismettere saranno nella piena disponibilità della Regione Sardegna;
  9. a verificare quali altri avvenimenti di rilevanza internazionale il Governo intende organizzare nell’Isola di La Maddalena al fine di garantire la piena riconversione della economia militare preesistente;
  10. a verificare, ferme restando le procedure accelerate indicate dalla legislazione vigente per la messa in opera della Sassari-Olbia, i progetti esistenti, le procedure già in essere per quanto riguarda la manifestazione di interesse delle aziende per l’affidamento dei lavori e un ruolo di più forte coinvolgimento della Regione e dell’ANAS.

Cagliari, 26 febbraio 2010

f.to    Bruno, Uras, Salis, Caria, Agus, Barracciu, Ben Amara, Daniele Secondo Cocco, Pietro Cocco, Cucca, Cuccu, Giampaolo Diana, Espa, Lotto, Manca, Mariani, Marco Meloni, Valerio Meloni, Moriconi, Porcu, Sabatini, Gian Valerio Sanna, Sechi, Antonio Solinas, Soru, Massimo Zedda, Zuncheddu

 

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