La Margherita verso il Congresso regionale: Fadda segretario, Sanna presidente

La dialettica è accesa ma non serve troppa colla per tenere unite le anime sarde della Margherita. Dagli otto congressi provinciali esce un partito in movimento, capace però di tenere la barra al centro. Le tre correnti dei popolari (in maggioranza nell’Isola), i rutelliani e i parisiani trovano l’accordo per chiudere su una linea unitaria. Il congresso regionale di domani si aprirà così con un risultato già scritto: il deputato Paolo Fadda sarà eletto coordinatore regionale sotto la spinta della candidatura unica (forte di 1400 firme e del sostegno di tutti i leader sardi). A sua volta il consigliere regionale Francesco Sanna (area Letta) sembra avviato alla presidenza dell’assemblea federale della Sardegna.

Gli scenari. I 404 delegati si ritroveranno all’Hotel Setar di Quartu per definire la linea da portare al congresso nazionale di Roma. Tra il 20 e il 22 aprile si compirà il primo passo verso il difficilissimo piano di fusione che scioglierà Dl e Ds nel Partito democratico. Domani arriveranno sul tavolo regionale della Margherita i risultati degli ultimi congressi provinciali, che hanno visto i popolari imporsi con un eloquente 65-70 per cento, seguiti dai rutelliani (20 per cento) e i parisiani (5 per cento). Sparsi i voti degli altri delegati. E tra i popolari sono gli uomini vicini all’asse Fioroni-Marini (Paolo Fadda è l’uomo di punta nell’Isola) ad avere il comando virtuale (controllano almeno il 30 per cento di tutti i Dl), davanti ai pontieri, peraltro mai così vicini, dell’area di Dario Franceschini e Antonello Soro (dal 20 in su). Gli iscritti legati a Enrico Letta si attestano attorno al 15 per cento.

Gli ultimi congressi. In provincia di Cagliari Fadda (con Marco Espa) conquista il 60 per cento delle preferenze, davanti al 40 del fronte Marco Meloni-Eliseo Secci (popolare tout-court ma nell’occasione vicino ai lettiani). Nel Sulcis Francesco Sanna incassa il 45 per cento dei voti, davanti al 35 di Fadda e al 20 del presidente della Provincia Pierfranco Gaviano. Nel Medio Campidano en plein di Paolo Fadda, mentre l’Ogliastra esprime un voto unico per Franco Sabatini, sostenuto sia da Antonello Soro che da Salvatore Ladu. I due parlamentari mettono la firma anche su tutta la provincia di Nuoro. A Oristano il 70 per cento dei consensi va al capogruppo in Consiglio regionale Antonio Biancu, mentre Gianvalerio Sanna si ferma a quota 30. Sassari si conferma bacino di Giovanni Giagu, che raccoglie il 65 per cento dei voti, mentre il parisiano Bruno Dettori si ferma al 35. I popolari della Gallura si concentrano soprattutto sull’ex sindaco di Olbia Giampiero Scanu (80 per cento): Giommaria Uggias ottiene l’altro 20 per cento.

Le novità nazionali. Sul versante nazionale il barometro non indica più tempesta. Ieri un giro di telefonate tra il presidente del partito Rutelli, i leader dell’area popolare (Fioroni, Franceschini, e Letta) e il coordinatore Antonello Soro ha fatto emergere la possibilità che i congressi del week-end, o almeno la maggior parte, possano tenersi in modo unitario. Dopo le prove muscolari degli ex Ppi (padroni di 81 congressi provinciali su 92, contro gli 8 dei rutelliani) e le minacce di Rutelli (via dal partito), ieri è stato il giorno del confronto diretto e chiarificatore (anche se Rutelli ha polemizzato ancora sulla partecipazione di Fioroni al Family day di maggio). I popolari hanno cercato di rassicurare il vicepremier, da tempo allarmato per il possibile commissariamento della sua presidenza. L’atmosfera nella Margherita si fa a questo punto meno velenosa. D’altronde è tempo di rimboccare le maniche, il Partito democratico è alle porte: l’ordine sparso non fa bene a nessuno.