“Le riforme, quelle buone!”: le riforme istituzionali in Italia e Sardegna
Si è svolto nella serata di venerdì 21 marzo l’evento dal titolo “Le riforme, quelle buone!”, organizzato dal Partito democratico per discutere di riforme istituzionali e legge elettorale, in un momento cruciale per la Regione Sardegna, in cui inizia la XV legislatura, e per l’Italia, che si prepara ad approvare definitivamente la nuova legge elettorale.
A parlare di questi temi esperti e parlamentari del PD, che hanno vissuto le fasi dell’approvazione dell’ Italicum alla Camera o attendono la discussione della stessa in Senato, insieme alla riforma del bicameralismo perfetto o che si stanno avviando a governare la Regione. La discussione per tutta la durata del convegno si sviluppa infatti su due livelli, nazionale e regionale.
Ad introdurre gli ospiti è Thomas Castangia, segretario provinciale del Pd di Cagliari, mentre i numerosi invitati e auditori si accomodano nella sala del T-hotel, che ben presto sarà riempita.
È il professor Olivetti il primo a parlare: docente di diritto costituzionale e consigliere giuridico per il Ministero delle Regioni, spiega in maniera brillante come si è arrivati all’Italicum, passando per la sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato incostituzionale il Porcellum, e le esigenze che questa nuova legge cerca di soddisfare: la rappresentatività e la governabilità. Alcuni punti però restano critici, come le soglie del premio di maggioranza e quella di sbarramento.
La professoressa Bassu invece, anche lei docente di diritto costituzionale, entra nel merito dell’effettivo rispetto dei dettami della Consulta nelle disposizioni dell’Italicum e introduce la questione della parità di genere, con esempi tratti da altri Paesi Europei.
Dal livello nazionale ci si sposta a quello regionale: le riforme costituzionali, in particolare quella del Titolo V della Costituzione, riguardano soprattutto una regione a Statuto speciale come la Sardegna, e sono i neo assessori Gianmario Demuro e Cristiano Erriu a dare una visione di insieme di ciò che è stato fatto in Sardegna, ma, soprattutto, di ciò che andrà fatto. L’assessore agli Affari Generali Demuro e quello agli Enti Locali e all’Urbanistica Erriu partono entrambi da un assunto: le riforme, per essere “buone”, devono essere condivise e dotate di piena legittimazione democratica. Sarà compito della nuova giunta inserire nel vocabolario dell’amministrazione sarda le parole chiave semplificazione, informatizzazione, qualità e riorganizzazione, mentre Erriu pone l’accento sul Ppr e la Legge urbanistica, la cui modifica sarà una delle sfide prioritarie del suo assessorato.
Infine, il convegno torna al livello originario, quello nazionale, con gli interventi della deputata Romina Mura, che si concentra sulla mancanza di disposizioni a tutela della parità di genere nelle liste e sul futuro, e del senatore Angioni, che invece dedica la sua riflessione al superamento del bicameralismo. Uno sguardo anche alle riforme necessarie in Sardegna, come la sburocratizzazione dell’amministrazione.
Il capogruppo PD del Consiglio comunale di Cagliari, Davide Carta, chiede di intervenire per ricordare un punto fondamentale della riforma degli enti locali: la costituzione della città metropolitana come chiave di sviluppo nell’ area vasta di Cagliari.
Le conclusioni e la sintesi sono affidate a Marco Meloni, tra i promotori dell’evento, membro della Commissione affari Costituzionali il quale ricorda quali sono le perplessità relative all’Italicum, soprattutto in merito alla scelta dei parlamentari che deve essere affidata ai cittadini, prevedendo inoltre delle iniziative a favore della parità di genere. La riforma degli enti locali, con la nascita della città metropolitana di Cagliari, è l’occasione, infine, per dare un impulso nuovo a tutta la Sardegna. Sono molte le sfide che il Partito democratico deve affrontare nel Paese, ma in particolar modo nell’ Isola, e molto dipenderà dalla sua capacità di coglierle.
Seguono i ringraziamenti, agli ospiti, ai partecipanti, tantissimi, che hanno seguito il convegno e chi si sono trattenuti a discutere anche in seguito, dimostrando che le riforme buone, riguardano tutti, non solo gli addetti ai lavori.