Meloni (Pd) in trincea “Forzatura inaccettabile”
di Matteo Mascia, da L’Unione Sarda del 30 aprile 2015
Le tre questioni di fiducia apposte dal governo su altrettanti articoli della legge elettorale spaccano i deputati sardi del Pd. Marco Meloni , esponente della corrente lettiana, non sarà tra i dem che sfileranno sotto il banco di presidenza di Montecitorio.
Il parlamentare quartese ha infatti deciso di non partecipare allo scrutinio palese: «Si tratta di una scelta dolorosa, ma per me viene prima di tutto l’interesse generale del Paese, insieme alla difesa del principio della libertà di voto del Parlamento e dei singoli parlamentari sulla questione più rilevante, riguardante l’essenza della rappresentanza democratica. La legge elettorale è tema di rilevanza costituzionale e di peculiare competenza parlamentare».
Di diverso avviso il collega di partito Siro Marrocu , che si dice d’accordo con la scelta di Renzi: «La fiducia si è resa necessaria perché c’era il timore di imboscate su un emendamento che riguarda gli apparentamenti. Norma che interessa anche le forze minori della coalizione. Il danno della fiducia è inferiore rispetto a quello di un eventuale rinvio della legge». Voterà a favore anche Romina Mura : «Non esiste la legge elettorale perfetta, ma siamo di fronte a un provvedimento nato dalla condivisione tra Pd e Forza Italia. Io avrei preferito i collegi uninominali». Per Caterina Pes , segretario di presidenza della Camera, il Pd ha l’onere di approvare le riforme andando oltre i veti.
Roberto Capelli , deputato del Centro democratico ed esponente della maggioranza, non ha ancora deciso se rinnovare la fiducia a Renzi: «Il governo si è reso protagonista di un atto infantile e violento. Siamo di fronte a una resa dei conti interna al Pd, l’interesse del Paese non c’entra nulla. La legge sarebbe passata anche con il voto palese».
L’ex sindaco di Olbia Settimo Nizzi , deputato di Forza Italia, rivolge un appello al Quirinale: «Il presidente Mattarella non deve controfirmare questa legge elettorale. Ci sono profili di incostituzionalità. Il governo ha oltraggiato le opposizioni». Il pentastellato Andrea Vallascas punta il dito contro le contraddizioni di Renzi: «Un anno fa diceva di non voler approvare la legge elettorale a colpi di maggioranza. Oggi fa l’esatto contrario».