Quante sono le donne ai vertici? Poche e il loro numero aumenta lentamente

Le donne che si trovano ai vertici delle aziende europee sono poche e il loro numero cresce lentamente. È questo lo scenario descritto dall’ultima ricerca biennale dell’European Professional Women Network – BoardWomen Monitor su dati del 2008 relativi a 340 società tra le più significative di 17 Stati del vecchio continente presi in considerazione. Una situazione che si presenta da subito molto negativa in termini di parità di presenza tra uomini e donne nei posti di comando: su 5.146 top manager, solo 501 sono donne. In termini percentuali ciò significa che le “poltrone rosa” dei tavoli dove si prendono le decisioni più importanti, sono il 9.7%. Certo una situazione migliore di quella descritta dai due precedenti rilevamenti del 2006 (si arrivava allora all’8,5%) e del 2004 (8%), ma che testimonia un incremento molto lento.

Cresce il numero di aziende dove nelle posizioni più alte si trova almeno una donna: nel 2008 hanno raggiunto il 72% (erano il 62% nel 2004 e il 67,8% nel 2006). Comunque ancora una compagnia su quattro di quelle raggiunte dalla ricerca, presenta vertici tutti al maschile.

Le nazioni più virtuose restano ancora i paesi scandinavi: dei top manager sono donna in Norvegia il 44% (il 28% nel 2006), in Svezia il 26,9% (22,8% nel 2006) e in Finlandia il 25,7% (erano il 20% nella rilevazione precedente); segnale “che questi Paesi – si legge nella ricerca – si sono chiaramente mossi dalla concessione puramente formale di parità tra uomini e donne e sono convinti dell’impatto positivo che la varietà di genere porta con sé”.

Come si comporta l’Italia in questo quadro europeo? Male, molto male. La media di “femminilizzazione” dei vertici aziendali nel 2008 si attesta ben al di sotto della media europea. Sono donne solo il 2,1% dei top manager (erano l’1,9% nel 2006). Media questa che porta il bel paese a occupare il 16esimo posto sui 17 Stati censiti – posizione peggiore anche rispetto alle due precedenti rilevazioni: eravamo il 15esimo Paese nel 2006 e il 13esimo due anni prima. Oggi è peggio di noi solo il Portogallo. La situazione italiana è così negativa tanto che il resoconto del WomenBoard Monitor afferma: “Particolarmente preoccupante è la mancanza di un progresso in Italia: nelle migliori 23 compagnie considerate in questa ricerca, con un totale di 375 posti di vertice, solo 8 donne prendono parte ai processi decisionali ai livelli più alti”.

Sono meglio di noi e ci precedono in questa particolare classifica – ma con crescite più significative – Grecia (al 15esimo posto, con una percentuale del 6% di top manager donne), Spagna (14esimo posto con il 6,6%*) e Svizzera (al 13esimo posto).

* bisogna segnalare che in Spagna si stanno attuando nuove politiche che dovrebbero portare a un ulteriore cambiamento in positivo nei prossimi anni.

Fonte: www.donnealvolante.it