Con l’Italia che vuole cambiare, che vuole ripartire

Ci separa poco meno di un mese dalla data delle elezioni politiche. Io sarò candidato per l’Ulivo nella circoscrizione della Camera Lombardia 1 (Milano e provincia, inclusa Monza e la Brianza). La campagna elettorale mi vedrà impegnato, giorno dopo giorno, a incontrare coloro che sono interessati alle idee che il centrosinistra mette in campo per far ripartire il nostro Paese, per farlo uscire dalla crisi e dall’impasse.

Siamo pessimisti, catastrofisti? No. Che l’Italia sia in crisi, la sua economia bloccata, lo dimostrano, oltre alla percezione di tantissimi cittadini, i numeri. Ne cito solo alcuni: gli ultimi dati Istat dicono chiaramente che il tasso di crescita della produttività in Italia negli ultimi cinque anni é andato via via abbassandosi fino ad assumere (unico Paese in Europa) un valore pari a zero. Inoltre, a causa dell’aumento del costo del lavoro (negli anni 2000 cresciuto del 20% in Italia), della bassa quota di esportazioni nei mercati in forte crescita e dell’alta quota delle esportazioni italiane nei settori maturi (in cui la concorrenza con i paesi emergenti é moto elevata), siamo scivolati al 29∫ posto come Paese investitore all’estero. Ecco una sintesi dei principali dati della crisi: http://www.ulivo.it/italia_fermata.htm.

Per questo é necessario e urgente attuare una politica industriale, che sia in grado di rispondere alle nuove sfide competitive del mercato globale e che faccia leva sulla ricerca, sulla diffusione delle conoscenze, sulle risorse dei territori e sulla coesione sociale. Lo diciamo da anni, il governo Berlusconi non lo ha fatto, con risultati ormai evidenti a tutti. Il futuro governo, guidato da Romano Prodi, lo farà. http://www.enricoletta.a4w.it/news_scheda.php?id=646

Una presenza significativa di partecipazioni d’imprese italiane all’estero si ritrova solo nel settore delle utilities, grazie al ruolo giocato dai grandi gruppi energetici (Eni e Enel) nell’acquisizione di partecipazioni. Ci si preoccupa, adesso, perché la Francia ha reagito contro l’Opa Enel con un’operazione di difesa del proprio interesse nazionale. Certo, le scelte protezionistiche non sono mai condivisibili, da parte di alcun Paese europeo; si deve però constatare che il governo italiano era perfettamente informato delle intenzioni di Enel e del fatto che il governo francese non sarebbe stato a guardare. Ma ha lasciato andare le cose per conto loro. Del resto, i rapporti tra il governo italiano e francese si sono dimostra! ti pessimi, ed é noto che Berlusconi ha sempre cercato i suoi interlocutori tra gli americani più che tra gli europei. In questi giorni, ho incontrato i rappresentanti dei venti principali gruppi francesi presenti in Italia e abbiamo esaminato e discusso i problemi relativi al rapporto tra i due Paesi e tra i due sistemi economici, che hanno grandi potenzialità di collaborazione. E’, per questo, nostro interesse sia rafforzare la presenza delle aziende straniere in Italia, sia garantire accoglienza, da parte della Francia, ai nostri operatori economici. http://www.enricoletta.a4w.it/news_scheda.php?id=645.

In questi cinque anni, in più, abbiamo assistito a un progressivo allontanamento del nostro Paese dall’Unione europea. L’attuale presidente del Consiglio e il Ministro Tremonti hanno visto le regolamentazioni dell’Ue solo come un intralcio alla loro politica economica. L’unica soluzione, invece, é promuovere la nascita d’imprese europee che siano in grado di competere con il mondo globalizzato pertanto fare in modo che l’Italia sia capace di essere parte di questi “campioni europei”. http://www.enricoletta.a4w.it/news_scheda.php?id=641.

Per reagire alla debolezza dell’economia italiana e al basso tasso di concorrenzialità del suo sistema industriale, il programma dell’Unione punta su azioni incisive e chiare: l’abbassamento del costo del lavoro, con la riduzione del cuneo fiscale di 5 punti percentuali già nel primo anno di governo; la riduzione dei costi dell’energia attraverso la diversificazione delle fonti; il rilancio delle liberalizzazioni e la tutela della concorrenza, a vantaggio delle imprese e dei consumatori; gli investimenti sulla ricerca e sull’innovazione; un rafforzamento del rapporto con i sindacati. Il nostro é un Paese in grado di valorizzare le grandi qualità culturali e ambientali dei suoi territori e di sostenere le loro vocazioni produttive, innestandovi le innovazioni necessarie per reggere la competitività del mercato. http://www.ulivo.it/adon/wp-content/uploads/files/Sintesi_Programma_Ulivo_Bassa_Ris.pdf.

Ancora, un punto fondamentale per l’intero Paese, che non può più tollerare un divario di sviluppo cos“ ampio al suo interno: le politiche a favore dello sviluppo del Mezzogiorno. Un’area che fino al 2001, coi governi dell’Ulivo, stava invertendo la tendenza e riducendo la sua distanza dal resto dell’Italia, e che in questi anni ha ripreso a crescere più lentamente. Dobbiamo comprendere che riequilibrare la crescita é nell’interesse dell’intero Paese. http://www.enricoletta.a4w.it/news_scheda.php?id=647.

L’esito delle prossime elezioni sarà decisivo per altre due ragioni: la prima é che dalla forza delle idee più moderne e riformiste dipende la stabilità del prossimo governo, e la capacità di fare scelte forti e innovative. Una grande affermazione dell’Ulivo alla Camera é la miglior garanzia per fare della prossima una legislatura di buon governo e di riforme. A partire dai prossimi mesi abbiamo poi il compito di rafforzare la democrazia competitiva e governante, il bipolarismo, che significa possibilità dei cittadini di scegliere un governo forte e autorevole. Nonostante una legge elettorale disastrosa, fatta apposta per indebolire chi vince, fatta da chi, come Berlusconi, sa che la sua sconfitta é vicina, noi vogliamo consolidare e rafforzare questa prospettiva: per questa ragione il prossimo passo sarà la costituzione! del partito democratico. Un nuovo partito che potrà nascere davvero solo se il peso dei soggetti che lo costituiscono sarà equilibrato, e se saranno forti le culture del riformismo cattolico, laico e ambientalista rappresentate dalla Margherita. Per questa ragione un voto per la coalizione guidata da Romano Prodi, per l’Ulivo alla Camera e per la Margherita al Senato, é la scelta migliore per il nostro Paese.

Amici, noi chiediamo un consenso per il bene dell’Italia, per governare con impegno e lungimiranza, per far ripartire lo sviluppo. Dobbiamo però sapere che sarà fondamentale la mobilitazione di tutti. Il mio é un appello: non trascuriamo nulla, non risparmiamo energie, non smettiamo di contattare amici, di comunicare, di convincere. Chiediamolo a tutti: state meglio di cinque anni fa? Volete ancora questo governo o preferite cambiare, credere che l’Italia può ripartire? Noi abbiamo idee e impegni per il futuro, e le persone, Romano Prodi in testa, capaci di mantenere questi impegni.

Nelle prossime settimane sarò impegnato soprattutto in Lombardia, nel territorio del collegio in cui sono candidato, ma sarò presente anche in altre regioni dell’Italia. Vi invierò costantemente le informazioni sugli appuntamenti della campagna elettorale, che saranno comunque sempre aggiornate anche sul mio sito internet.

Enrico Letta