Gli ultimi giorni decisivi

Tra pochissimi giorni si vota, tra una settimana l’Italia nuova potrà già ripartire.

Dopo alcune settimane nelle quali la capacità di mistificazione e la potenza mediatica di Berlusconi, Tremonti e compagnia si sono dispiegate senza risparmio, mi pare che lo stesso Cavaliere si sia reso conto di non avere più cartucce da sparare. Da imbonitore e bugiardo impenitente, nel corso del dibattito televisivo ha evitato di rispondere alle domande sulla copertura di bilancio delle sue nuove mirabolanti promesse, alle quali ha sommato l’abolizione dell’ICI, che rappresenta la risorsa principale per consentire ai Comuni di assicurare servizi necessari a tutti cittadini. A tutti, anche se questa equiparazione a Berlusconi suona decisamente male, visto che ieri è stato così sfrontato da dire che non si può mica pretendere che il figlio di un operaio possa pensare di avere le stesse opportunità del figlio di un benestante. E quando mai!

Ora poi, siamo a pochi minuti fa, è passato agli insulti pesanti nei confronti di chi – la maggioranza degli italiani – ha deciso di non votare per lui.

Nonostante questi episodi dimostrino che ormai hanno perso il senno, perché la sconfitta è vicina, noi non dobbiamo distrarci neppure un istante. In questi ultimi giorni di campagna dobbiamo moltiplicare le nostre forze, contattare amici, convincere tutti quelli che possiamo a votare per il centrosinistra. Avendo in mente alcuni punti essenziali.

1. L’Italia è ferma, bloccata: lo sviluppo è zero, la speranza dei giovani nel futuro è ridotta al lumicino.

2. In un’Italia ferma c’è chi sta molto meglio (pochi) e chi sta peggio o molto peggio (moltissimi). Stanno peggio i meno fortunati, aumenta la povertà, tutti gli indicatori sulla crescita e l’occupazione, specie giovanile e femminile, ci dicono che il Mezzogiorno e la Sardegna sono le prime vittime di questi cinque anni di governo Berlusconi.

3. Gli elettori possono anzitutto giudicare chi ci ha governato in questi cinque anni: potremmo fare mille esempi, ma certo aver perso il senso della morale e della giustizia e avere fermato lo sviluppo economico credo siano i principali elementi sui quali gli elettori si siano formati il loro giudizio. In una parola: Berlusconi non ha rispettato il contratto con gli italiani, e ha fatto anzitutto gli affari suoi.

4. Gli elettori devono anche scegliere in positivo, per il futuro. L’alternativa è netta: da un lato, Berlusconi e il centrodestra: praticamente non hanno un programma, propongono mirabolanti interventi (pensioni raddoppiate, esenzioni fiscali, regalie varie, fino alle tessere allo stadio per gli anzianiÖ) per ben 35 miliardi di euro. Ieri, poi, il gesto disperato, un gol di mano all’ultimo minuto, a partita già persa: l’abolizione dell’ICI! Bum. E a Prodi e ai giornalisti che gli chiedevano dove pensi di trovare i 35 miliardi di euro necessari, Berlusconi ha detto che la spiegazione l’avrebbe data successivamente, in privato! I miliardi sono oltre 40: la domanda che dobbiamo fare costantemente, da ora a domenica, è: dove trova 40 miliardi di euro? In realtà nessuno glielo chiede più, perché nessuno gli crede, perché le sue menzogne hanno superato ogni limite e, infine, perché tanto perderà le elezioni.

Noi, il centrosinistra guidato da Romano Prodi, proponiamo una serie di interventi per far ripartire lo sviluppo e la crescita e per ampliare le possibilità di ciascuno e il benessere di tutti. Ridurre le tasse sul lavoro, spostare risorse dai più ricchi ai ceti medi e bassi, favorire il lavoro stabile, e dunque i giovani e la loro prospettiva di futuro; interventi per la famiglia, politiche per l’istruzione e la salute. Ci vorrebbero mettere sotto interrogatorio permanente per chiederci come verranno finanziati questi interventi, pari a 10 miliardi, e nel frattempo riempiono il Paese di frottole e menzogne. Di paura. Abbiamo proposte chiare e dall’impatto quantificato, e abbiamo scritto nel programma come le finanzieremo: riequilibrando le rendite finanziarie, che rimarrebbero comunque sotto la media europea, riducendo la spesa pubblica, riducendo l’evasione fiscale. Si può fare, l’abbiamo già fatto dal 1996 al 2001, quando la spesa era sotto controllo e tassazione è diminuita del 4,5% senza che lo Stato incassasse meno, solo perché si recuperò molta evasione. Insomma, le tasse si devono, e si possono,”far pagare. Per reagire a questa campagna mediatica, Enrico Letta ha promosso un vademecum contro le bugie del centrodestra, aprendo uno spazio di discussione su internet, che vi invito a visitare: *http://www.veritasse.net/*. Un concetto deve essere chiaro: il centrosinistra non aumenterà le tasse. Ha solo proposto una serie di interventi che porteranno sviluppo e lavoro più stabile.

In questi giorni, alcuni appuntamenti per incontrarci, discutere, festeggiare e fare insieme questo conto alla rovescia. Giovedì 6 aprile alle ore 17 Romano Prodi sarà a Cagliari, in Piazza del Carmine, per chiudere la campagna elettorale e salutare i cittadini sardi. Nella stessa giornata, a partire dalle 19,30, ho organizzato un incontro-aperitivo per scambiarci impressioni e prepararci agli ultimi giorni di campagna elettorale: ovviamente siete tutti invitati! L’appuntamento è presso la sede elettorale di via Einaudi 22, a Cagliari.

Da questa sera a domenica, inoltre, dalle 16 alle 21 saranno aperti sia l’ufficio elettorale di Cagliari (via Einaudi 22; tel. 070.660327) sia la sede cittadina della Margherita di Quartu Sant’Elena (via Cavour 44; 070.810338), presso i quali potete ritirare volantini e altro materiale elettorale, segnalare la vostra disponibilità a fare i rappresentanti di lista, incontrare gli amici.