«Svolta storica per l’economia della Sardegna»

Ancora le cifre le conoscono in pochi, e per questo non sono numerosi i commenti sulle novità fiscali per la Sardegna. Ma chi prende la parola, nel centrosinistra, sfodera toni da festa grande. «Per l’Isola è una vera svolta», esulta il segretario dei Ds Giulio Calvisi: «Superata la fase di transizione, avremo entrate decisamente più consistenti del passato. E anche maggiori responsabilità: e questo, per una Regione che rivendica l’autogoverno, è un fatto positivo». Ora bisognerà stare attenti nel passaggio parlamentare, sottolinea il leader della Quercia, ma difendere quanto è stato strappato finora non sembra impossibile. Soddisfatto anche un altro diessino, il sottosegretario dell’Economia Antonangelo Casula: «Stiamo andando a ridisegnare, proprio a partire dalla Sardegna, i meccanismi fiscali generali. In un momento così difficile per i conti pubblici, quel che abbiamo ottenuto è molto rilevante». E’ la conferma, prosegue l’esponente del Governo, di un mutato clima di fiducia politica tra lo Stato e la Regione: «A partire dalla visita cagliaritana di Enrico Letta, a luglio, si è capito l’atteggiamento dell’esecutivo verso la Sardegna». E infatti dalla Margherita i primi a intervenire sono due consiglieri regionali (Marco Meloni e Francesco Sanna) che proprio di Letta sono stretti collaboratori. Entrambi mettono in luce il ruolo del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, per determinare quello che, secondo Meloni, è un «successo storico», anzi, «la più compiuta realizzazione dell’autonomia». Merito del negoziato condotto da Soru e dalla Giunta, della collaborazione delle forze sociali e del «chiaro disegno di riforme, sviluppo e rigore finanziario intrapreso in questi anni dal centrosinistra, che ha dato credibilità alle rivendicazioni». Per capire il peso di quel miliardo e mezzo di euro in più all’anno che la Regione dovrebbe percepire, l’esponente dei Dl ricorda che in tutto «le risorse europee e nazionali trasferite alla Regione per il 2007-2013 sono di circa 3 miliardi». Anche per Francesco Sanna il momento è «storico», anche per la rapidità con cui sono arrivate le risposte. D’ora in poi «i flussi finanziari non potranno bloccarsi per discutibili interpretazioni, le grandezze sono certe e ben misurabili. Il principio che tutto quello che si produce e consuma in Sardegna prosegue il vicecapogruppo della Margherita torna a finanziare le politiche pubbliche dell’Isola, ci fa fare un salto: dalla retroguardia ai primi posti tra le autonomie speciali». (g.m.)