Tra i deputati sardi solo Meloni voterà No
di Umberto Aime, da La Nuova Sardegna del 28 Aprile 2015
Allineati sull’Italicum, meno uno. I deputati sardi del Pd sono con Renzi: non ci sarebbero voci di dissenso nella pattuglia dei sette eletti in Sardegna: Caterina Pes, Romina Mura, Giovanna Sanna, Emanuele Cani, Francesco Sanna, Gian Piero Scanu e Siro Marroccu. L’unico sardo contrario è stato eletto in Liguria: Marco Meloni, che tra l’altro giorni fa è stato “epurato” dalla commissione Affari costituzionali della Camera per rendere più facile il cammino della riforma. Gli altri sono con la maggioranza del partito e quindi con Renzi. Nella discussione generale, cominciata a Montecitorio, Francesco Sanna ha reso pubblico il suo sì alla linea del premier: <<L’Italicum è una buona legge – ha detto- è un buon approdo forse anche provvisorio, ma certo restituisce ai cittadini il diritto di scegliere chi eleggere>>. Per Sanna, <<non ci sarà neanche il rischio che Renzi ponga la fiducia: <<A ndremo spediti -dice- soprattutto perché finalmente l’Italicum prevede tra l’altro e con assoluta certezza la prsenza delle donne fra gli eletti ed è anche questa una grande conquista>>.
Gian Piero Scanu aggiunge: <<Voterò sì con convinzione. La nuova legge è molto meglio del Porcellum, una schifezza, e anche del Mattarellum con i suoi nominati dai partiti. Sono però molto dispiaciuto che su questa partita una parte minoritaria del Pd abbia deciso di consumare il suo risentimento personale verso Renzi>>. La sfida è appena cominciata, <<ma sono sicuro – aggiunge Sanna- che alla fine il partito uscirà bene da questa prova e continuerà a governare. Il dialogo può riprendere subito dopo quando cominceremo a discutere delle altre riforme costituzionali. C’è ancora molto da fare e lì i punti d’incontro potranno essere diversi>>. Anche Scanu è d’accordo: << Il Pd uscirà dall’Italicum indolenzito, forse dolorante ma non ci sarà la rottura interna>>.
L’unico dissidente è Marco Meloni, lettiano di ferro. <<Questa legge non mi ha convinto e continua a non convincermi per nulla. Anzi, il meccanismo dei capolista comandati e bloccati aumenterà purtroppo il distacco fra i cittadini e le istituzioni>>. Meloni che non contesta l’epurazione dalla Commissione, <<preferisco essere stato sostituito non potevo votare a favore>>, punta il dito con decisione contro Renzi e la minaccia del premier di mandare tutti a casa se non passerà l’Italicum. << E’ una forzatura -dice- l’ipotesi di mettere la fiducia: i deputati non possono essere condizionati in modo così pesante. Spero che nel partito ritorni il buonsenso, non sarà facile, perché non è possibile che sia una maggioranza risicata e col dissenso di un terzo del gruppo del Pd a votare una legge così importante. A tanto finora era arrivato solo Berlusconi con il Porcellum>>.
L’aria è tesa ma dalla Sardegna arriva un appello a ritrovare in fretta l’unità. Il segretario regionale del Pd Renato Soru, insieme ad altri 19, ha firmato una lettera in c’è scritto in estrema sintesi: <<Se l’Italicum dovesse essere vanificato da imboscate a voto segreto, metteremo a rischio la tenuta del Governo, col risultato che il Pd perderebbe la dignità oggi e le elezioni domani>>.