veDrò 06, l’Italia al futuro

Tre giorni di lavoro, incontri, dibattiti e tempo libero, oltre 350 “under 45” (ovvero, almeno in Italia, giovani…) per ragionare del futuro del nostro Paese, per pensare “l’Italia al futuro”: è veDrò 06, che si svolgerà nella centrale Fies di Drò dal 24 al 27 agosto. Quest’anno l’appuntamento è stato preceduto da un intenso lavoro di preparazione dei contenuti, di approfondimento su alcune tra le principali questioni strategiche per l’Italia: dalla politica energetica, alla capacità di creare consenso tra i cittadini e nei territori per la realizzazione di opere pubbliche spesso decisive, al ruolo internazionale del Paese. Per poi affrontare il nodo del merito, ovvero della capacità di valorizzare i talenti superando scelte e carriere troppo spesso condizionate da logiche corporative, e quello delle regole. Da quelle indirizzate al rilancio del sistema produttivo, a quelle che consentano di mantenere la democrazia italiana competitiva, basata sul confronto tra coalizioni alternative per il governo: una conquista recente, e ancora tutta da consolidare. Per affrontare, infine, il tema della scarsissima presenza”nelle istituzioni di donne e giovani: dunque “donne e giovani in quota”?

I contenuti di veDrò 06

I contenuti di veDrò 06 sono stati organizzati attorno a quattro Cantieri di attività, che individuano quattro aspetti fondamentali per la riattivazione della «centrale-Italia», per portare il dibattito pubblico del nostro Paese a discutere dei nodi del suo sviluppo, per parlare dell’«Italia al futuro», inquadrando i nostri problemi nel contesto europeo e internazionale.

Cantiere 1. Il governo delle risorse scarse

Liberare le energie significa anzitutto avere un’attenzione per l’utilizzo attivo, ma attento e lungimirante, delle risorse naturali, per produrre, appunto, energia, così come benessere e sviluppo; significa uscire dalla sterile contrapposizione tra una logica di cieco sfruttamento del territorio e una pregiudiziale difesa dello status quo che determina inevitabilmente il blocco di qualsiasi processo di progresso. Si tratta, in altri termini, di interrogarci su come l’uso responsabile delle risorse scarse e dei beni pubblici in una prospettiva di etica intergenerazionale possono rappresentare, anche grazie alle innovazioni e alla tecnologia, non solo una necessità imprescindibile ma anche una occasione di crescita dei territori, delle città, e di arricchimento culturale dei cittadini.

Il Cantiere si articola nei seguenti Gruppi di lavoro:
1. La politica energetica tra nuovi equilibri geo-strategici, risorse rinnovabili e nuovi paradigmi di consumo
2. La linea stretta: da nimby a pimby (please in my back yard)
3. I beni culturali: verso un “Nuovo Rinascimento” delle città?

Cantiere 2. L’integrazione delle diversità

L’humus di una società lungimirante e consapevole degli impatti sul futuro delle scelte del presente, «dinamica» nello sviluppo e dotata di accountability nel processo di rinnovamento è rappresentato dal promuovere la «diversità come valore». In un’epoca di incertezze e nuovi rischi, ci sono segnali preoccupanti di arroccamento su posizioni difensive e di difesa ad oltranza delle identità. L’integrazione intesa non come assimilazione, ma come coordinamento, interconnessione e interoperabilità, in una sorta di «grande meccano dei valori», rappresenta un tema e una battaglia di rilevanza e tipicità generazionale. I laboratori di sperimentazione di tali nuove modalità si snodano sia sul livello globale, con le diverse modalità di integrazione dell’Italia negli equilibri internazionali del futuro, sia su quello europeo di fronte alla nuove sfide poste dall’ondata di neo-protezionismo diffuso.

Il Cantiere si articola nei seguenti Gruppi di lavoro:
4. Gli europei: integrati, neo-protezionisti o “reciproci”?
5. Il ruolo dell’Italia: atlantica, europea o mediterranea?

Cantiere 3. Rompere l’immobilismo: equi perchè dinamici
Rilanciare la crescita, lo sviluppo economico e civile dell’Italia è possibile soltanto rimettendo in movimento le energie bloccate da un sistema sociale, economico, culturale, del tutto ingessato. La chiave di questo processo è nel «sistema welfare», che necessita di continui adeguamenti e di una grande modernizzazione, senza la quale le generazioni più giovani si troveranno ancora prive sia di occasioni che di sicurezze. Un welfare moderno per una società dinamica e competitiva, non di sussidio ma che consenta di costruire il futuro su certezze e regole. Una società che rimetta in movimento giovani e donne, il cui tasso di occupazione, oltre che di presenza nelle funzioni di responsabilità, è in Italia tra i più bassi nel mondo occidentale. Un sistema di regole che consentano alle idee più innovative di incrociare gli investimenti, di mettersi alla prova del mercato e della competizione.

Il Cantiere si articola nei seguenti Gruppi di lavoro:
6. Esclusi o inclusi? Lavori, lavoratori e Statuti oltre la legge 30
7. L’economia della conoscenza: rafforzare il capitale umano del Paese, valorizzare i talenti

Cantiere 4. Modernizzare l’Italia: attori, regole, poteri
Un paese che riparte deve contare su attori, economici e politici, consapevoli del proprio compito e del nuovo scenario internazionale nel quale si gioca la competizione economica. Di imprese capaci di uscire dalla logica della difesa e della recriminazione, e di entrare nell’economia del nuovo secolo individuando il mercato globale quale terreno di azione, attraverso una ridefizione di vocazione e organizzazione della struttura produttiva. Di attori politici che favoriscano la definizione di un sistema di regole agile, chiaro, moderno. Regole di trasparenza e rigore nella finanza, regole che assicurino l’indipendenza e l’autonomia delle forze dell’economia, della comunicazione, della politica. Regole di funzionamento della democrazia e delle istituzioni, che favoriscano la responsabilità dei titolari delle funzioni pubbliche e la chiarezza delle scelte dei cittadini, regole che contemperino garanzie democratiche e efficienza di governo. Regole di democrazia deliberativa e decidente, che ancora non costituiscono una conquista acquisita stabilmente dall’Italia.

Il Cantiere si articola nei seguenti Gruppi di lavoro:
8. Oltre i recinti: le imprese italiane tra localismo e mercati globali
9. Per una nuova separazione dei poteri: industria, finanza, media e politica
10. Qualità della democrazia e qualità della rappresentanza. Donne e giovani “in quota”?
 

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